Omelia (00-00-0000) |
don Roberto Seregni |
Li amò sino alla fine Stupore, cari amici! Stupore! Se nei nostri cuori rinsecchiti ci fosse un po' di fede genuina, dovremmo rimanere senza parole dopo aver ascoltato questa pagina di Giovanni. Il problema è che siamo talmente asfaltati da non essere più capaci di stupore. Siamo come anestetizzati, le cose ci passano vicino ma il nostro cuore è distratto, frammentato, scompaginato... Siamo ubriachi di tutto e ci manca la lucidità per stupirci della bellezza di vivere, di amare o semplicemente di esserci. In questi giorni santi proviamo a ritornare bambini, a guardarci intorno con stupore, a leggere queste pagina della Parola come se fosse la prima volta, a chiedere allo Spirito il dono della meraviglia, a lasciarci emozionare da questo Dio così follemente innamorato dell'uomo! Mi immagino la faccia dei dodici discepoli, le occhiate sbigottite, l'imbarazzo. Che sia veramente passato fuori di testa? Sì, almeno questo l'avevano capito: il Rabbi è pazzo, Gesù è folle! (Strano scherzo dell'amore...) Lo seguono con lo sguardo senza dire parole. Si alza da tavola. Si spoglia dei suoi vestiti. Si copre con un grembiule. Prende un secchio, dell'acqua e si mette a lavare i loro piedi. Uno per uno. Senza fretta. Li asciuga con il grembiule che si è annodato in vita. E poi si riveste e si risiede ancora con i suoi. Silenzio. Nuovo imbarazzo. Ma che vuol dire questo gesto in quell'ultima sera? Non è un servizio che solo gli schiavi facevano al loro padrone o al massimo ai suoi commensali? E poi di solito non è fatto come rituale di purificazione prima di mettersi a tavola? Giovanni ci da una chiave di lettura molto importante: "sapendo che era giunta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, dopo aver amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine" (v.1) Questa apertura ci fa capire che il gesto di Gesù non è solo una scelta di umiltà o di servizio. Gesù non lava i piedi ai dodici solo per lasciare un ultimo buon ricordo e scatenare zuccherosi devozionalismi dopo la sua morte... Il gesto di Gesù è rivelazione! Tutto il significato della sua vita e della sua morte sono racchiusi qui, in questo gesto. Tutto il futuro della comunità dei suoi discepoli è anticipato e riassunto in questa rivelazione. Se vuoi sapere chi è Dio, guarda suo figlio inginocchiato a lavare i piedoni di Pietro, Giacomo, Matteo, Giovanni e.... Giuda. Anche i piedi del traditore sono passati tra le mani del Figlio di Dio. Se vuoi sapere chi è Dio, fai piazza pulita delle immagini di quel Dio castigatore che ti fa comodo per far quadrare i tuoi conti. Fatti abbagliare dalla bellezza del figlio di Dio che non castiga, non spara sentenze e non giudica. Lasciti rapire il cuore da quel amore disarmato e disarmante. Se vuoi scoprire chi è Dio, dagli del tempo e lasciati corteggiare. L'incontro con Lui non è come il "fast-food" dove passi e tutto è gia pronto, precotto e impacchettato. Donagli il tuo tempo, il migliore della giornata e non gli avanzi o i ritagli. Lasciati cercare e Lui ti troverà. Forse ti ha già trovato... Buon Giovedì Santo! Don Roberto |