Omelia (03-09-2008) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su 1Cor 3,6 Dalla Parola del giorno Io ho piantato, Apollo ha irrigato ma è Dio che ha fatto crescere. Come vivere questa Parola? Questa affermazione tanto importante è collocata da S. Paolo all’interno di un argomentare circa il suo servizio di apostolato. Anzitutto ha reso consapevoli i suoi destinatari di un loro modo d’essere che ha dell’infantilismo. No, non è l’infanzia evangelica, cioè la trasparenza dell’essere e dell’agire! Si tratta piuttosto di un modo di giudicare terra-terra, dettato dall’ego per cui nascono "invidia e discordia" dentro un orizzonte su cui più non splende il sole della verità evangelica. È proprio la mentalità di Gesù che, al contrario, ti porta a fare sempre riferimento a Dio. Anche in ordine al servizio apostolico, S. Paolo sa molto bene che, se è stato lui a piantare il ‘seme’ della Parola e se il suo collaboratore Apollo ha portato a buon compimento l’opera apostolica ‘irrigando’ la mente e i cuori con ulteriori insegnamenti e provvide cure di ministero, sostanzialmente la vitalità del bene compiuto si deve a Dio. È lui che "fa crescere"! Com’è bello quel tirarne le conseguenze: "Siamo infatti collaboratori di Dio e voi siete il campo di Dio, l’edificio di Dio" (v.9)! È dal ricordo vivo di questa centralità operativa del Signore che viene a noi un costante operare il bene nella pace, con profondo e confidente rimanere nelle sue mani. Oggi, nella mia pausa contemplativa, apro gli occhi alla constatazione di tante stolte divisioni e polemiche che indeboliscono il cristianesimo a diversi livelli. E comprendo l’invito del profeta Ezechiele "formatevi uno spirito nuovo e un cuore nuovo [...]. Convertitevi e vivrete" (Ez 18,31). Signore, convertimi nel cuore e nello spirito alla continua novità del credere che sei tu il centro luminoso di tutto il bene che io stesso sono chiamato a compiere, ma insieme agli altri, come collaboratori tuoi e come campo dove tu fai crescere l’amore. La parola di un testimone Cristo non ha mani, ha soltanto le nostre mani per fare il suo lavoro oggi. Cristo non ha piedi, ha soltanto i nostri piedi per guidare gli uomini sui suoi sentieri. Cristo non ha labbra, ha soltanto le nostre labbra per raccontare di sé agli uomini d'oggi. Cristo non ha mezzi, ha soltanto il nostro aiuto per condurre gli uomini a sé. Raoul Follerau |