Omelia (05-09-2008) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su 1Cor 4,1-5 Dalla Parola del giorno Non vogliate giudicare nulla fino a quando venga il Signore.Egli metterà in luce i segreti delle tenebre e manifesterà le intenzioni del cuore: allora ciascuno avrà la sua lode da Dio. Come vivere questa Parola? Più che una difesa personale (poiché era stato male interpretato nel suo operare) S. Paolo qui mette a fuoco un’importante norma di comportamento cristiano. Anzi, un atteggiamento profondo che è anzitutto il lasciarsi plasmare interiormente dalla grazia di Dio, in modo da non permettersi mai di giudicare il prossimo. Solo il Signore eserciterà il giudizio. Egli, pur non essendo giustiziere, è giudice giusto. A lui le tenebre del male non riescono a nascondere nulla. Tutt’al più si può ingannare il mondo degli uomini apparendo giusti e retti esteriormente. Ma la persona umana è quella che è il suo cuore. "Dio è luce" dice S. Giovanni (1Gv 1,5). Ecco perché con la sua ultima venuta, le intenzioni segrete del nostro agire saranno messe a nudo. È dunque molto importante educarci ed educare a una rettitudine che è la radice sana del nostro retto pensare, del nostro retto amare, di tutto il nostro agire. Oggi, nella mia pausa contemplativa, scendo, con l’aiuto dello Spirito Santo nei recessi profondi del mio cuore. E mi chiedo che cosa voglio, che cosa cerco, perché opero in un modo e non nell’altro. E poi, ricordando che, come dice la Bibbia, l’uomo facilmente è menzognero, chiedo la grazia della rettitudine allo Spirito Santo che è Spirito di verità.. Signore, ti prego, tu scruti i segreti e dai la forza a chi cerca in sincerità, dammi rettitudine nelle intenzioni del cuore perché io operi a gloria del Padre, con Gesù, a favore di tutti i fratelli. La parola di un santo In ogni cosa e sempre, più rettitudine di intenzione, più esattezza, più puntualità, più generosità nel servizio del Signore e allora sarai quale il Signore vuole che tu sia. Padre Pio |