Omelia (13-04-2003) |
padre Paul Devreux |
Le palme Oggi contempliamo Gesù che entra da re a Gerusalemme, seduto su un asino e acclamato dalla folla. E' un portatore di pace, cosciente di quanto gli costerà portare avanti questo messaggio. Quest'immagine di Gesù che entra a Gerusalemme seduto su un asino va associata direttamente alla passione, perché è come se in questa giornata Gesù venisse a consegnarsi alle autorità. Quest'entrata di Gesù è quasi ridicola, senza prospettive umane serie perché troppo disarmato; che probabilità ha d'essere ascoltato? Per essere cedibile ci vuole un esercito, bisogna entrare con i carri armati; cosa può fare quest'uomo solo, seduto su un asino? Eppure quest'uomo cosi debole, è l'unico che continua ad andare avanti da due mila anni, mentre gli eserciti, più sono forti, più sono destinati a sparire, e il primo segno della loro decadenza è sempre la loro agitazione, presagio di un declino. Gesù va vanti, immortale nella sua capacità di donarci la sua vita, nel tentativo continuo di rilanciare la fiducia, la speranza e la carità che può rendere questo mondo bellissimo. Signore grazie per il tuo continuare a credere nell'uomo e nel continuare a cavalcare cocciutamente quel asinello, simbolo di pace e di fratellanza, e grazie per tutti gli uomini di buona volontà. |