Omelia (09-09-2008)
Monaci Benedettini Silvestrini
Le scelte dopo la preghiera

Spesso Gesù si ritirava in preghiera in luoghi solitari. Riusciamo solo vagamente ad immaginare l'intimità di comunione che Egli riusciva a stabilire con il Padre celeste. Si fa più intensa e prolungata la preghiera prima che Gesù compia le sue scelte più importanti. Ha pregato nel deserto per quaranta giorni prima di iniziare la sua vita pubblica. Oggi trascorre la notte in orazione prima di scegliere i dodici. Dovranno condividere "tutto" con il loro maestro e ad essi Egli affiderà l'annuncio del vangelo al mondo. Leggiamo quindi con una certa emozione l'elenco dei dodici. Essi sono i primi di una serie interminabile di apostoli. Ci sono anche i nostri nomi, scelti sempre da Cristo, dopo la sua preghiera per la nostra perseveranza. Gesù nel suo testamento pregherà ancora per loro e per tutti coloro che crederanno nel suo Nome. Dopo la chiamata Gesù vuole mostrare subito e visivamente quale sarà la loro missione: "C'era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidone, che erano venuti per ascoltarlo ed esser guariti dalle loro malattie; anche quelli che erano tormentati da spiriti immondi, venivano guariti. Tutta la folla cercava di toccarlo, perché da lui usciva una forza che sanava tutti". Insegnare la verità, guarire dalle infermità; ecco la missione da compiere. C'è una umanità vittima dell'errore e malata. Occorre munirsi di una forza interiore che sia in grado di sanare tutti. Noi sappiamo donde Gesù attinge quella forza: non è solo insita nella sua natura divina, Egli l'ha attinta sul monte, durante la notte trascorsa in preghiera. Che bell'insegnamento per noi!