Omelia (14-09-2008) |
padre Romeo Ballan |
La croce, via e strumento di missione Riflessioni Duro ed esigente è il messaggio della festa odierna dell’Esaltazione della Santa Croce. La chiave di interpretazione ci viene dalla Parola di Gesù stesso (Vangelo): "Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna... perché il mondo sia salvato per mezzo di lui" (v. 16-17). E ci viene anche dalla riflessione teologica che ne hanno fatto Paolo e la prima comunità cristiana (II lettura): "Dall’aspetto riconosciuto come uomo, (Cristo Gesù) umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce. Per questo Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome, perché... ogni lingua proclami: «Gesù Cristo è Signore!», a gloria di Dio Padre" (v. 8-11). Il nucleo scandaloso e duro da capire in questa festa è la croce che, da crudele espediente di umiliazione e di morte, diventa per Gesù strumento di vita, anzi di gloria. La croce: una ignominia da ripudiare totalmente, secondo la mentalità pagana del tempo: "Perfino la semplice parola croce deve stare lontana, non solo dalle labbra dei cittadini romani, ma anche dai loro pensieri, dai loro occhi, dalle loro orecchie" (Cicerone). Solo Dio poteva trasformare il senso della croce! E l’ha fatto nella morte e risurrezione di Gesù Cristo, suo Figlio. Per la vita dell’intera famiglia umana, come canta la Chiesa nella liturgia: "Nell’albero della Croce tu hai stabilito la salvezza dell’uomo, perché donde sorgeva la morte di lì risorgesse la vita" (Prefazio). Per tutti i popoli! Davanti a un mistero così profondo di morte e di vita, è meglio lasciare la parola ai mistici e ai missionari, che hanno fatto un’esperienza interiore della croce, come via e strumento di salvezza per sé e per gli altri. Essi usano parole che nascono dalla vita, senza retorica, senza ideologie. - "Quanto a me non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo, per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo" S. Paolo Ap., Gal 6,14). - "Io ritenni di non sapere altro in mezzo a voi se non Gesù Cristo, e questi crocifisso" (1Cor 2,2). - "Quanto più abbracciamo la croce, tanto più fortemente stringiamo Gesù che vi è appeso" (B. Charles de Foucauld, francese, eremita). - "Dove c’è la croce, la risurrezione è vicina" (Dietrich Bonh-ffer, tedesco, pastore protestante). - "Il mondo si convertirà grazie ai cristiani che portano la croce nell’intimo della vita, e non al collo" (S. Alberto Hurtado, gesuita, Cile) - "Chi non ha gambe tanto sicure nel cammino della fede, può sempre servirsi della croce come bastone" (S. Edith Stein, tedesca, monaca carmelitana). - "Le opere di Dio nascono e crescono ai piedi della croce". – "Tener sempre gli occhi fissi in Gesù Cristo, amandolo teneramente, e procurando di intendere ognora meglio cosa vuol dire un Dio morto in croce per la salvezza delle anime. Se con viva fede contempleranno e gusteranno un mistero di tanto amore, saranno beati di offrirsi a perder tutto, e morire per Lui, e con Lui". - "Io sono felice nella croce, che portata volentieri per amore di Dio genera il trionfo e la vita eterna" (S. Daniele Comboni, italiano, vescovo missionario in Africa). - La B. Teresa di Calcutta ha vissuto la sua missione al servizio degli ultimi della terra, come una risposta al "Sitio" di Gesù sulla croce (Ho sete – I thirst: Gv 19,28). Parola del Papa (*) "Per portare a pieno compimento l’opera della salvezza, il Redentore continua ad associare a sé e alla sua missione uomini e donne disposti a prendere la croce e a seguirlo. Come per Cristo, così pure per i cristiani portare la croce non è dunque facoltativo, ma è una missione da abbracciare per amore. Nel nostro mondo attuale, dove sembrano dominare le forze che dividono e distruggono, il Cristo non cessa di proporre a tutti il suo chiaro invito: chi vuol essere mio discepolo, rinneghi il proprio egoismo e porti con me la croce. Invochiamo l’aiuto della Vergine Santa, che per prima e sino alla fine ha seguito Gesù sulla via della croce. Ci aiuti Lei ad andare con decisione dietro al Signore, per sperimentare fin d’ora, pur nella prova, la gloria della risurrezione". Benedetto XVI Angelus, 31 agosto 2008 Sui passi dei Missionari - 14/9: Festa della Esaltazione della Santa Croce, icona del Crocifisso-Risorto, simbolo del mistero pasquale per la salvezza di tutti i popoli. - 15/9: Beata Vergine Maria Addolorata, associata intimamente alla passione redentrice di Cristo. - 15/9: B. Paolo Manna (1872-1952), sacerdote italiano del PIME, missionario in Birmania, fondatore della Pontificia Unione Missionaria, per la diffusione dello spirito missionario nelle comunità cristiane. Si celebra anche il 16/1, nella vicinanza della Settimana per l’Unità dei Cristiani, che egli promosse. - 16/9: S. Cipriano, vescovo di Cartagine (Tunisia), teologo apologeta e martire (ca. 200+258). - 16/9: S. Giovanni Macías (1585-1645), religioso di origine spagnola, coadiutore domenicano; visse e morì a Lima (Perù), dedito ai poveri e ai malati. - 18/9: BB. Giovanni Battista e Giacinto de los Angeles, laici sposati e catechisti, martirizzati in Messico (+1700). - 20/9: SS. Andrea Kim Tae Gon, primo sacerdote coreano, Paolo Chong Hasang, laico, e altri 101 compagni martiri in Corea, uccisi in date differenti (fra 1837-1867), canonizzati a Seul nel 1984. Tra di essi: 93 coreani (P. Kim e 92 laici) e 10 missionari stranieri (3 vescovi e 7 sacerdoti). |