Omelia (18-09-2008) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su 1Cor 15,3-4 Dalla Parola del giorno Vi ho trasmesso quello che anch’io ho ricevuto: che cioè Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture; fu sepolto ed è risuscitato, secondo le Scritture. Come vivere questa Parola? Paolo ci ricorda a più riprese, nei suoi scritti, che il mistero di Dio si rende massimamente visibile, nell’evento della croce di Cristo e della sua risurrezione! Ai piedi di quella croce, l’uomo credente è chiamato a fermarsi... sostare! Si tratta di una pausa salutare per meditare l’evento, sostare... per maturare nella fede della risurrezione! Cosa significano queste parole di Paolo... "vi ho trasmesso quello che ho anch’io ricevuto"? Significano che la nostra fede, il bagaglio della nostra fede, viene dalla testimonianza di grandi testimoni, cioè la nostra fede è un rivolo irrorato dal grande fiume della trasmissione o tradizione vivente della Chiesa! "Ricevere" e "Trasmettere"... Paolo non sta trasmettendo un proprio messaggio ma si sta inserendo in una tradizione ecclesiale che fa capo ad una comunità (in questo caso Antiochia), che ha caratterizzato la sua maturazione nella fede. Scopriamo così il volto comunitario imprescindibile del diventare adulti nella fede: è necessaria una comunità nella quale la nostra fede nasca, si sviluppi e maturi... pena il rischio di una fede individualista, costruita dalle nostre fantasie, senza le fondamenta di una tradizione... di una comunità, di una esperienza di vita! Paolo non è testimone diretto della risurrezione, ha ricevuto l’annunzio dallo stesso Gesù sulla via di Damasco ma ne ha trovato conferma nella comunità, e infatti nel brano che stiamo meditando si attarda a nominare i testimoni oculari – diremmo: quelli a cui Gesù risorto è apparso, aggiungendo perfino "più di cinquecento fratelli, la maggior parte dei quali vive ancora". Oggi nel mio rientro al cuore mi visualizzerò presso la tomba del Cristo, come la Maddalena e mi lascerò chiamare per nome da Gesù: Come lei correrò verso la comunità a portare il lieto annunzio, certa che qui, con i fratelli e le sorelle crescerò nella fede. Io credo che tu Signore Gesù sei risorto, perché altrimenti vana sarebbe la mia vita! La voce di uno scrittore La Risurrezione... è anche mistero di fede.... Non ci fu alcun testimone per questo evento, misterioso tra tutti... Ma quel mistero lascia anche, su questa terra, le tracce fisiche, constatabili, sensibili, irrefutabili che gli angeli invitano le donne a contemplare. E che devono aver visto anche i soldati, riferendone poi a chi di dovere. E che Giovanni vede anch’egli giungendo, subito, attraverso di esse, alla certezza irrefutabile che il Mistero si è compiuto, che la risurrezione è avvenuta. Per il credente, il Gesù glorioso di Pasqua è ancora dentro e, al contempo, è ormai fuori dalla storia. Vittorio Messori |