Omelia (19-09-2008) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Se Cristo non è risuscitato, allora è vana la nostra predicazione ed è vana anche la vostra fede. Come vivere questa Parola? "La fede nella risurrezione ha per oggetto un avvenimento che è storicamente attestato dai discepoli i quali hanno realmente incontrato il Risorto, e che è insieme misteriosamente trascendente in quanto l'umanità di Cristo entra nella gloria di Dio" – così afferma il Catechismo della Chiesa Cattolica al n. 656. La risurrezione di Gesù non fu un ritorno alla vita terrena, come lo furono alcune risurrezioni operate da Gesù: la figlia di Giairo, il figlio della vedova di Naim, Lazzaro. Queste persone, miracolate per la potenza divina di Gesù, ritornarono alla vita terrena per un altro periodo, poi morirono come tutti i mortali. La risurrezione di Gesù è fondamentalmente diversa! Con la risurrezione Egli passa dalla morte ad una vita al di là del tempo e dello spazio. "Il corpo di Gesù - afferma ancora il catechismo al n.646 – è, nella risurrezione, colmato della potenza dello Spirito Santo; partecipa alla vita divina nello stato della sua gloria, sì che san Paolo può dire di Cristo che egli è l'uomo celeste." La risurrezione di Cristo è strettamente legata al mistero dell'incarnazione del Figlio di Dio. Ne è il compimento! Realizza quanto Gesù aveva annunciato parlando della sua identità e del suo rapporto di unità col Padre nello Spirito Santo: "Quando avrete innalzato il Figlio dell'uomo, allora saprete che Io Sono"(Gv 8,28). Gesù nella risurrezione è veramente "Io Sono", il Figlio di Dio e Dio egli stesso. Perché è così fondamentale, per la vita umana, la fede nella risurrezione? Che cosa ha a che fare con la mia vita di ogni giorno? Una scrittrice dei nostri giorni afferma che se Cristo non fosse risorto "i miei giorni andrebbero a versarsi nel ‘mar morto’ della fine di tutto". Se la speranza fosse tutta conclusa nel "migliorare le condizioni della famiglia, della comunità, nel guarire da un malanno fastidioso, nello sperare che finisca il brutto tempo e venga finalmente il bello; sarebbe come una casa con tante finestre aperte a un cortiletto chiuso e stretto, su cui incombe il cemento e non il cielo." Oggi ripeterò con insistente speranza e amore: donami Signore Gesù la potenza del tuo Spirito Santo perché io esca dal ‘cortiletto chiuso e stretto’ e spalanchi lo sguardo del cuore alle ampiezze della fede nella tua risurrezione, anticipo della mia vita in te. La voce di una mistica O mio Astro amato, incantami perché non possa più uscire dallo splendore dei tuoi raggi. Elisabetta della Trinità |