Omelia (23-09-2008)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Mia madre e i miei fratelli sono coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica.

Come vivere questa Parola?
Dopo le parole del Vangelo di ieri con il richiamo al tipo di attenzione nell’ ascolto, oggi, Gesù alza il tiro. Ascoltare la Parola ha come conseguenza un nuovo e profondo rapporto con il Signore della vita. Crea consanguinei, addirittura genera viscere materne nei confronti del Figlio di Dio.
A questo proposito, commenta Maria Ignazia Angelini, monaca nostra contemporanea: "L’ascolto- come suggerisce la lettera di Giacomo( cf 1,22)- è poesia della parola udita. Non si improvvisa l’ascolto, si matura ai ritmi di una gestazione. Il suo dinamismo è analogo a quello del prendere carne di un vivente...è una forza vitale, capace di conferire una certa qual forma corporea alla Parola ascoltata".
E certamente, un tale tipo di attenzione si fa azione, il suo approdo è il gesto vitale che dona spessore ai giorni.
Fra non molto, la Chiesa celebrerà il Sinodo sulla Parola e questi richiami del Signore Gesù costituiscono la premessa necessaria per accostarci a quella lunga lettera d’amore e di vita che Dio ci ha inviato attraverso i secoli e soprattutto attraverso il suo Verbo, l’amato dal Padre, che ha rotto il silenzio del cielo con la sua passione, morte e risurrezione.

Oggi farò mia questa preghiera:

"Signore Gesù, Verbo di Dio, aiutaci ad accogliere la tua parola e a metterla in pratica. Allora la sua potenza ci conformerà a te, e potremo essere chiamati tuoi fratelli ed entrare nella tua famiglia, per i secoli dei secoli".

La voce del Concilio Vaticano II
Nella parola di Dio è insita tanta efficacia e potenza, da essere sostegno e vigore della chiesa, e per i figli della chiesa saldezza della fede, cibo dell’anima, sorgente pura e perenne della vita spirituale.
(Dei Verbum, 21)