Omelia (24-09-2008) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Allora essi partirono e passavano di villaggio in villaggio, annunziando dovunque la buona novella e operando guarigioni. Come vivere questa Parola? Gesù, con poche e precise indicazioni, delinea le condizioni di vita dell’apostolo, il suo atteggiamento interiore, la sua estrema sobrietà. Viene così disegnato l’identikit di una persona che non si presenta con mezzi potenti, con effetti speciali, con strumenti condizionanti, ma nella quasi nudità esteriore, pone segni e gesti di misericordia, annunziando la gioia e operando guarigioni. In un tempo come il nostro dove la paura fa invocare come prima urgenza il ‘pacchetto sicurezza’, risultano forse estranee e fuori tempo le indicazioni del Maestro. Infatti il terrorismo sembra invocare la guerra preventiva e il tessuto dei giorni ha la trama preminente della violenza, della guerra, della morte. Eppure il metodo del Figlio di Dio, il compassionevole, il misericordioso si annuncia ancora oggi come stranamente vincente. Il mondo ha fame di tenerezza, di pace, di libertà. Tutti valori che costituiscono l’anima del Vangelo e devono costituire l’abito di chi lo vuole annunciare. Oggi, nella mia pausa di silenzio, pregherò così: Signore Gesù Cristo, tu hai inviato i Dodici ad annunciare la buona notizia e a lottare contro il male. Dona anche a noi l’entusiasmo e la povertà degli apostoli, perché attraverso i nostro gesti e le nostre parole possiamo rivelare la realtà del regno dove accoglierai per sempre i puri di cuore e i poveri in spirito. La voce di un religioso L’azione missionaria non è un’opera di conquista, è la presentazione di un messaggio, l’umile e gioiosa condivisione di una fede. L’accoglienza che viene sollecitata non ha valore se non è libera. R. d’Ouince |