Omelia (09-10-2008)
a cura dei Carmelitani


1) Preghiera

O Dio, fonte di ogni bene,
che esaudisci le preghiere del tuo popolo
al di là di ogni desiderio e di ogni merito,
effondi su di noi la tua misericordia:
perdona ciò che la coscienza teme
e aggiungi ciò che la preghiera non osa sperare.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...



2) Lettura del Vangelo

Dal Vangelo secondo Luca 11,5-13
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: "Se uno di voi ha un amico e va da lui a mezzanotte a dirgli: Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da mettergli davanti; e se quegli dall’interno gli risponde: Non m’importunare, la porta è già chiusa e i miei bambini sono a letto con me, non posso alzarmi per darteli; vi dico che, se anche non si alzerà a darglieli per amicizia, si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono almeno per la sua insistenza.
Ebbene, io vi dico: Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chi chiede ottiene, chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto.
Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà al posto del pesce una serpe? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione?
Se dunque voi, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro celeste darà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono!"


3) Riflessione

● Il vangelo di oggi continua parlando del tema della preghiera, iniziato ieri con l’insegnamento del Padre Nostro (Lc 11,1-4). Oggi Gesù insegna che dobbiamo pregare con fede ed insistenza, senza venir meno. Per questo usa una parabola provocatoria.
● Luca 11,5-7: La parabola che provoca. Como sempre, quando Gesù ha una cosa importante da insegnare, ricorre ad un paragone, ad una parabola. Oggi ci racconta una storia strana che culmina in una domanda e rivolge la domanda alla gente che lo ascoltava ed anche a noi che oggi leggiamo o ascoltiamo la storia: "Se uno di voi ha un amico e va da lui a mezzanotte a dirgli: Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da mettergli davanti; e se quegli dall’interno gli risponde: Non m’importunare, la porta è già chiusa e i miei bambini sono a letto con me, non posso alzarmi per darteli". Prima che Gesù stesso dia la risposta, vuole la nostra opinione. Cosa risponderesti: si o no?
● Luca 11,8: Gesù risponde alla provocazione. Gesù dà la sua risposta: "Vi dico che, se anche non si alzerà a darglieli per amicizia, si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono almeno per la sua insistenza". Se non fosse Gesù, avresti avuto il coraggio di inventare una storia in cui si suggerisce che Dio aspetta le nostre preghiere con insistenza? La risposta di Gesù rafforza il messaggio sulla preghiera, cioè: Dio aspetta sempre la nostra preghiera. Questa parabola ne ricorda un’altra, anch’essa in Luca, la parabola della vedova che insiste nell’ottenere i suoi diritti davanti al giudice che non rispetta né Dio né la giustizia e che dà ascolto alla vedova solamente perché vuole liberarsi dall’insistenza della donna (Lc 18,3-5). Poi Gesù trae le proprie conclusioni per applicare il messaggio della parabola alla vita.
● Luca 11,9-10: La prima applicazione della Parabola. "Ebbene io vi dico: Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chi chiede ottiene, chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto". Chiedere, cercare, bussare alla porta. Se chiedete, riceverete. Se bussate alla porta vi si aprirà. Gesù non dice quanto tempo dura la richiesta, bussare alla porta, cercare, ma il risultato è certo.
● Luca 11,11-12: La seconda applicazione della parabola. "Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà al posto del pesce una serpe? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione?" Questa seconda applicazione lascia intravedere il pubblico che ascoltava le parole di Gesù ed anche il suo modo di insegnare sotto forma di dialogo. Lui domanda: "Tu che sei un padre, quando tuo figlio ti chiede un pesce, gli daresti una serpe?" La gente risponde: "No!" –"E se ti chiede un uovo, gli daresti uno scorpione?" -"No!" Per mezzo del dialogo, Gesù coinvolge le persone nel paragone e, per la risposta che riceve da loro, le impegna con il messaggio della parabola.
● Luca 11,13: Il messaggio: ricevere il dono dello Spirito Santo. "Se dunque voi, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro celeste darà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono!" Il dono massimo che Dio ha per noi è il dono dello Spirito Santo. Quando siamo stati creati, lui soffiò il suo spirito nelle nostre narici e noi diventammo esseri vivi (Gen 2,7). Nella seconda creazione mediante la Fede in Gesù, lui ci dà di nuovo lo Spirito, lo stesso Spirito che fece che la Parola si incarnasse in Maria (Lc 1,35). Con l’aiuto dello Spirito Santo, il processo di incarnazione della Parola continua fino all’ora della morte in Croce. Alla fine, all’ora della morte, Gesù consegna lo Spirito al Padre: "Nelle tue mani consegno il mio spirito" (Lc 23,46). Gesù ci promette questo spirito come fonte di verità e di comprensione (Gv 14,14-17; 16,13), un aiuto nelle persecuzioni (Mt 10,20; At 4,31). Questo Spirito non si compra a prezzo di denaro al supermercato. L’unico modo di ottenerlo è mediante la preghiera. Dopo nove giorni di preghiera si ottenne il dono abbondante dello Spirito il giorno di Pentecoste (At 1,14; 2,1-4).


4) Per un confronto personale

● Come rispondi alla provocazione della parabola? Una persona che vive in un piccolo appartamento in una grande città, come risponderà? Aprirebbe la porta?
● Quando tu preghi, preghi convinto/a di ottenere ciò che chiedi?



5) Preghiera finale

Renderò grazie al Signore con tutto il cuore,
nel consesso dei giusti e nell’assemblea.
Grandi sono le opere del Signore,
le contemplino coloro che le amano.
(Sal 110)