Omelia (09-10-2008)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento a Gal 3,2

Dalla Parola del giorno
"Questo solo io vorrei sapere da voi: è per le opere della Legge che avete ricevuto lo Spirito o per aver creduto alla predicazione?"

Come vivere questa Parola?
Al centro della Parola di oggi è il dono dello Spirito, ottenutoci da Gesù. Paolo richiama su di esso l’attenzione dei Galati che lo hanno un po’ messo da parte per puntare sulle opere della Legge. Come dire, sulle proprie forze. La tentazione sempre riemergente del protagonismo, anche nell’ambito della vita spirituale, che ci renderebbe creditori nei riguardi di Dio.
È per Gesù crocifisso e risorto che siamo stati redenti e non già per le nostre opere buone. Allora queste sono da trascurare? Certamente no! Ma è l’atteggiamento che le ispira a dover essere rimosso.
La Legge ci è data come indicazione di un’armonia, infranta dal peccato, che deve essere continuamente riconfermata perché la nostra vita personale e sociale possa affermarsi ed espandersi in pienezza, secondo il progetto di Dio. Non quindi un favore che facciamo al Creatore, ma un agire conformemente a quella dignità che ci viene dall’essere sua immagine: un realizzare noi stessi, operando in modo da coltivare quell’equilibrio interiore che ne è la necessaria premessa ed espressione. E tutto ciò non contando unicamente sulle nostre capacità, bensì sull’aiuto dello Spirito Santo che ci è dato in dono proprio per sostenerci ed orientarci.
Minimizzare, o addirittura ignorare la sua presenza e la sua azione, predispone all’amara esperienza di vedere i nostri sforzi votati all’infecondità. Parliamo di pace e seminiamo discordia, cerchiamo l’unità e la miniamo fin nelle sue profonde radici in noi stessi e intorno a noi, invochiamo la giustizia e calpestiamo i valori.

Oggi, nel mio rientro al cuore, verificherò lo spazio che lascio allo Spirito Santo nella mia vita. Mi riconsegnerò, quindi, a Lui perché ispiri e guidi ogni mia scelta e azione.

Spirito Santo, Spirito di Amore che dimori in me, prendi pieno possesso del mio essere, informa i miei pensieri ei miei sentimenti, orienta la mia volontà perché aderisca sempre e in tutto a quella di Dio.

La voce di un profondo conoscitore della Parola
La prima condizione per ricevere lo Spirito Santo non sono i meriti e le virtù, ma il desiderio, il bisogno, la sete
Raniero Cantalamessa