Omelia (20-10-2008) |
a cura dei Carmelitani |
Commento Luca 12,13-21 1) Preghiera Dio onnipotente ed eterno, crea in noi un cuore generoso e fedele, perché possiamo sempre servirti con lealtà e purezza di spirito. Per il nostro Signore Gesù Cristo... 2) Lettura del Vangelo Dal Vangelo secondo Luca 12,13-21 In quel tempo, uno della folla disse a Gesù: "Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità". Ma egli rispose: "O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?". E disse loro: "Guardatevi e tenetevi lontano da ogni cupidigia, perché anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende dai suoi beni". Disse poi una parabola: "La campagna di un uomo ricco aveva dato un buon raccolto. Egli ragionava tra sé: Che farò, poiché non ho dove riporre i miei raccolti? E disse: Farò così: demolirò i miei magazzini e ne costruirò di più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; riposati, mangia, bevi e datti alla gioia. Ma Dio gli disse: Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato di chi sarà? Così è di chi accumula tesori per sé, e non arricchisce davanti a Dio". 3) Riflessione ● L’episodio narrato nel vangelo di oggi si trova solo nel Vangelo di Luca e non ha un parallelo con altri vangeli. Fa parte della lunga descrizione del viaggio di Gesù, dalla Galilea fino a Gerusalemme (Lc 9,51 a 19,28), in cui Luca mette la maggior parte delle informazioni che è riuscito a raccogliere rispetto a Gesù e che non si trovano negli altri tre vangeli (cf. Lc 1,2-3). Il vangelo di oggi porta la risposta di Gesù alla persona che gli chiese di essere mediatore nella distribuzione di un’eredità. ● Luca 12,13: Una richiesta per distribuire l’eredità. "Uno della folla disse a Gesù: Maestro dì a mio fratello di dividere l’eredità con me". Ancora oggi, la distribuzione dell’eredità tra i familiari sopravissuti è una questione delicata e, molte volte, è occasione di dispute e di tensioni senza fine. A quel tempo, l’eredità aveva anche a che fare con l’identità delle persone (1 Re 21,1-3) e con la sopravvivenza (Nm 27,1-11; 36,1-12). Il problema maggiore era la distribuzione delle terre tra i figli del defunto padre. Essendo la famiglia grande, c’era il pericolo che l’eredità si dividesse in piccoli pezzi di terra che non avrebbero più potuto garantire la sopravvivenza di tutti. Per questo, onde evitare il disfacimento o la disintegrazione dell’eredità e mantenere vivo il nome della famiglia, il primogenito riceveva il doppio degli altri figli (Dt 21,17. cf. 2Rs 2,11). ● Luca 12,14-15: Risposta di Gesù: attenzione alla cupidigia. Gesù rispose: "O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?". Nella risposta di Gesù spunta la consapevolezza che ha della missione. Gesù non si sente mandato da Dio a rispondere alla richiesta di arbitrare tra i parenti che litigano tra di loro per la distribuzione dell’eredità. Ma la richiesta dell’uomo lo spinge alla missione di orientare le persone, poiché "Guardatevi e tenetevi lontano da ogni cupidigia, perché anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende dai suoi beni". Faceva parte della sua missione illuminare le persone riguardo al senso della vita. Il valore di una vita non consiste nell’avere molte cose, bensì nell’essere ricco per Dio (Lc 12,21). Poiché, quando il guadagno occupa il cuore, l’uomo non sa come distribuire l’eredità con equità e con pace. ● Luca 12,16-19: La parabola che fa pensare al senso della vita. Poi Gesù racconta una parabola per aiutare le persone a riflettere sul senso della vita: "La campagna di un uomo ricco aveva dato un buon raccolto. Egli ragionava tra sé: Che farò, poiché non ho dove riporre i miei raccolti?" L’uomo ricco era davvero ossessionato dalla preoccupazione per suoi beni che aumentavano improvvisamente a causa di un raccolto abbondante. Pensa solo ad accumulare per garantirsi una vita senza preoccupazioni. Lui dice: "Farò così: demolirò i miei magazzini e ne costruirò di più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; riposati, mangia, bevi e datti alla gioia". ● Luca 12,20: Prima conclusione della parabola. "Ma Dio gli disse: Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato di chi sarà? Così è di chi accumula tesori per sé, e non arricchisce davanti a Dio". La morte è una chiave importante per scoprire il vero senso della vita. Rende tutto relativo, poiché mostra ciò che perisce e ciò che rimane. Chi cerca solo di avere e dimentica l’essere, perde tutto nell’ora della morte. Qui è riportato un pensiero assai frequente nei libri sapienziali: perché accumulare beni in questa vita, se non sai dove finiranno i beni che hai accumulato, se non sai cosa ne farà l’erede di quello che tu gli/le lasci? (Eccle 2,12.18-19.21). ● Luca 12,21: Seconda conclusione della parabola. "Così è di chi accumula tesori per sé, e non arricchisce davanti a Dio". Come diventare ricco per Dio? Gesù dà diversi suggerimenti e consigli: Chi vuole essere il primo, sia l’ultimo (Mt20,27; Mc 9,35; 10,44); è meglio dare che ricevere (At 20,35); il più grande è il minore (Mt 18,4; 23,11; Lc 9,48) salva la sua vita colui/colei che la perde (Mt 10,39; 16,25; Mc 8,35; Lc 9,24). 4) Per un confronto personale ● L’uomo chiede a Gesù di aiutarlo nella distribuzione dell’eredità. E tu, cosa chiedi a Gesù nelle tue preghiere? ● Il consumismo crea bisogni e sveglia in noi il desiderio del guadagno. Come fai tu per non essere vittima del guadagno dettato dal consumismo? 5) Preghiera finale Acclamate al Signore, voi tutti della terra, servite il Signore nella gioia, presentatevi a lui con esultanza. (Sal 99) |