Omelia (27-04-2003)
LaParrocchia.it
Pace a voi !

Carissimi, abbiamo appena celebrato la vittoria di Cristo sul peccato e sulla morte con la sua Risurrezione e la liturgia della Parola odierna ci presenta la prima "apparizione" del Risorto. Risuoni, quindi, nel nostro cuore il canto di gioia della sequenza pasquale ed urliamo a noi stessi ed al mondo intero: "Sì, ne siamo certi, Cristo è davvero risorto!". Questa certezza per noi scaturisce dalla fede che ci invita a credere senza vedere ed entrare così nella beatitudine pasquale dei "beati coloro che pur non avendo visto crederanno". Anche se la natura umana ci inclina all'incredulità, l'anima, segnata dalla grazia sacramentale, è certa della risurrezione del Signore. Nei momenti di debolezza sentiamo il Signore che ci invita a "toccare" il corpo ma non come contatto materiale, bensì come cibo e bevanda di Vita. Vita nuova, vita nel Risorto, vita che è misericordia, amore, giustizia e pace.

Oggi incontriamo il Signore Gesù che comunica il dono della "pace" e affida agli Apostoli il ministero del perdono: "Pace a voi!... a chi rimetterete i peccati saranno rimessi...". Due doni: la pace e la misericordia. Doni indispensabili per il vivere in comunione con Dio e tra noi. Infatti, la prima lettura ci parla della prima comunità, della Chiesa nascente, e quello che colpisce è la profonda comunione che regnava in essa. Comunione che aveva segni ben visibili come avere un cuor solo ed un'anima sola ed ogni cosa era fra loro comune. Un ideale di vita a cui ci si è sempre ispirati nel corso dei secoli, ma che solo alcuni ordini religiosi in parte sono riusciti ad imitare. Noi Cristiani del terzo millennio non dobbiamo scoraggiarci, ma dobbiamo tendere a questo ideale. Se avremo in noi stessi la capacità di vivere con la fede i doni pasquali della pace e della misericordia, allora possiamo ben sperare di raggiungere l'unione completa degli spiriti e dei cuori, che arriverà fino a mettere in comune i nostri beni; ma non necessariamente quelli materiali, bensì quei carismi impiegati per la costruzione dell'edificio spirituale che è il corpo visibile di Cristo, cioè la Chiesa.