Omelia (08-12-2008) |
CPM-ITALIA Centri di Preparazione al Matrimonio (coppie - famiglie) |
Questa ricorrenza ci porta immediatamente la mente a Lourdes, in particolare quest’anno in cui si celebra il 150° anno delle apparizioni, infatti la Signora vestita di bianco disse a Bernadette "Io sono l’Immacolata Concezione". Nella preghiera che si recita prima della lettura della Parola di Dio, detta "colletta" si legge "O Padre, che nell’Immacolata Concezione della Vergine hai preparato una degna dimora per il tuo Figlio, e in previsione della sua Pasqua l’hai preservata da ogni macchia di peccato, concedi anche a noi, per sua intercessione, di venire incontro a te in santità e purezza di spirito". Sin dai primi tempi della cristianità, prima gli Apostoli poi i Padri della chiesa, hanno letto il brano della Genesi alla luce della venuta di Gesù, legando la figura di Eva, prima donna del creato, che con il peccato, unita ad Adamo, ha coinvolto tutta l’umanità, a Maria, che accettando il progetto di Dio, fa sì che, attraverso suo figlio Gesù, questo peccato possa essere definitivamente sconfitto. Il Salmo 97 ci invita a gioire e a cantare al Signore inni di gioia e di ringraziamento per il dono che ha voluto farci per mezzo di Maria, è un canto nuovo, perché questo evento rappresenta la nascita di un mondo nuovo che trova compimento in Gesù. Anche s. Paolo nella sua lettera agli Efesini ci ricorda che nel piano originario di Dio non poteva aver posto solo la condanna nei confronti dell’uomo che lo aveva tradito scegliendo liberamente il peccato, ma la nascita di Gesù avvenuta per mezzo di Maria, è segno di quella redenzione che Dio aveva già preordinato sin dall’inizio dei tempi. Quando Paolo parla di predestinazione non intende, come spesso alcuni fanno, ad un ineludibile destino che si cala su di noi, ma vuol dire che il progetto che Dio ha per tutti è quello che siamo tutti destinati a diventare suoi figli in Gesù, e Lui ha operato per questo donandoci suo Figlio, ma questo non toglie all’uomo la possibilità di dire di no, come fecero Adamo ed Eva che si scoprirono nudi, cioè vulnerabili senza l’aiuto di Dio. Nel vangelo di Luca troviamo il conosciutissimo brano dell’annunciazione che ha dato tanti stimoli ai pittori di tutti i tempi. In questo racconto ci appare una bellissima figura di Maria, una giovane fanciulla che ha una fede in Dio molto forte, ma allo stesso tempo non priva di dubbi "Com’è possibile?", ma che alla fine sboccia in quel "Eccomi sono la serva del Signore, avvenga di me quello che tu mi hai detto", un cedere alla volontà di Dio, anche se non compresa sino in fondo, ma consapevole della certezza che alle cose impossibili ci avrebbe pensato Lui. Viene spontanea una domanda "E se avesse detto di no?". Fortunatamente Dio sa che quando ci chiede qualche cosa è perché quello che chiede è possibile, ma noi siamo sempre pronti, come Maria, a dire "eccomi", anche se non tutto ci è chiaro? Commento a cura di Anna e Carlo Beltramo di Torino |