Omelia (03-11-2008) |
a cura dei Carmelitani |
1) Preghiera Dio onnipotente e misericordioso, tu solo puoi dare ai tuoi fedeli il dono di servirti in modo lodevole e degno; fa’ che camminiamo senza ostacoli verso i beni da te promessi. Per il nostro Signore Gesù Cristo... 2) Lettura Dal Vangelo secondo Luca 14,12-14 In quel tempo, Gesù disse al capo dei farisei che l’aveva invitato: "Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici, né i tuoi fratelli, né i tuoi parenti, né i ricchi vicini, perché anch’essi non ti invitino a loro volta e tu abbia il contraccambio. Al contrario, quando dai un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai, infatti, la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti". 3) Riflessione • Il vangelo di oggi continua a presentare gli insegnamenti che Gesù stava dando su diversi temi, tutti legati alla guarigione nel corso di un banchetto: una guarigione durante un pasto (Lc 14,1-6); un consiglio per non occupare i primi posti (Lc 14,7-12); un consiglio per invitare gli esclusi (Lc 14,12-14). Questa rappresentazione delle parole di Gesù attorno ad una determinata parola, quale per esempio tavola o banchetto, aiuta a percepire il metodo usato dai primi cristiani per conservare nella memoria le parole di Gesù. • Luca 14,12: Invito interessato. Gesù sta mangiando a casa di un fariseo che lo ha invitato (Lc 14,1). L’ invito a tavola è il tema dell’insegnamento del vangelo di oggi. Ci sono diversi tipi di invito: inviti interessati a beneficio di sé stessi ed inviti disinteressati a beneficio di altri. Gesù dice: "Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici, né i tuoi fratelli, né i tuoi parenti, né i ricchi vicini, perché anch’essi non ti invitino a loro volta e tu abbia il contraccambio". L’usanza comune della gente era questa: invitavano a mangiare amici, fratelli e parenti. E nessuno si sedeva a tavola con persone sconosciute. Ci si siede attorno al tavolo solo con persone amiche! Ecco l’usanza tra i giudei. E ancora oggi noi agiamo cosi. Gesù pensa in modo diverso ed ordina di invitare gente sconosciuta, inviti che nessuno soleva fare. • Luca 14,13-14: Invito disinteressato. Gesù dice: "Al contrario, quando dai un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai, infatti, la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti". Gesù ordina di rompere il circolo chiuso e chiede di invitare gli esclusi: poveri, storpi, zoppi e ciechi. Non era questa l’usanza, e non lo è tuttora. Ma Gesù insiste: "Invita queste persone!" Perché? Perché nell’invito disinteressato, diretto a persone escluse ed emarginate, c’è una sorgente di felicità: "E sarei beato perché non hanno da ricambiarti". Strana felicità, felicità diversa! Tu sarai felice perché non hanno da ricambiarti. E’ la felicità che nasce dal fatto che tu hai compiuto un gesto di totale gratuità. Un gesto di amore che vuole il bene dell’altro e per l’altro, senza aspettarsi nulla in cambio. E’ la felicità di chi fa le cose gratuitamente, senza chiedere nessuna ricompensa. Gesù dice che è questa la felicità che Dio ci darà nella risurrezione. Risurrezione, non solo alla fine della storia, ma fin d’ora. Agire cosi è già una risurrezione! • É il Regno che si avvera. Il consiglio che Gesù ci dà nel vangelo di oggi evoca l’invio dei settantadue discepoli per la missione di annunciare il Regno (Lc 10,1-9). Tra le varie raccomandazioni date in quella occasione, quali segni di presenza del Regno, c’è (a) l’invito a tavola e (b) l’accoglienza agli esclusi: "Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà messo dinanzi, curate i malati che vi si trovano e dite loro: Si è avvicinato a voi il Regno di Dio!" (Lc 10,8-9) Qui, in queste raccomandazioni, Gesù ordina di trasgredire a quelle norme di purezza formale che impediscono la convivenza fraterna. 4) Per un confronto personale • Invito interessato o disinteressato: quale dei due avviene nella mia vita? • Se tu invitassi in modo disinteressato, questo ti causerebbe qualche difficoltà? Quali? 5) Preghiera finale Signore, non si inorgoglisce il mio cuore e non si leva con superbia il mio sguardo; non vado in cerca di cose grandi, superiori alle mie forze. Io sono tranquillo e sereno come bimbo svezzato in braccio a sua madre, come un bimbo svezzato è l’anima mia. (Sal 130) |