Omelia (02-11-2008) |
Omelie.org (bambini) |
La chiesa oggi celebra la Commemorazione di tutti i fedeli defunti: però! in una sola frase ci sono ben tre parole difficili! Allora, che cosa significa commemorazione? Vuol dire che ci ricordiamo, ci ricordiamo nella preghiera, di tutte le persone che credevano in Dio (questo vuol dire fedeli) che sono ormai defunte, cioè morte. Adesso è più chiaro? Bene. Noi sappiamo che tutti coloro che sono morti, ci hanno preceduto nella Casa di Dio Padre, sono già nel Regno di Dio e da lì possono continuare a pregare per noi. È bello sapere che le persone che abbiamo conosciuto e amato continuano ad accompagnarci, a interessarsi a noi anche adesso! Sappiamo che se ci siamo voluti bene durante la vita, questo affetto, questo amore, non finiscono con la morte, ma continuano. Anche se magari non ci vediamo faccia a faccia, se non possiamo più chiacchierare come una volta o farci le coccole sul divano... l’amore non finisce con la morte, continua come un legame forte e bellissimo, perché la vita eterna è il Regno dell’amore, quindi l’amore non può mai finire! In effetti, non è che ci ricordiamo delle persone care che sono morte, solo oggi! Figuriamoci! Le pensiamo spesso, preghiamo per loro, sappiamo di essere uniti attraverso l’amore! In questa giornata particolare, però, la Chiesa ci invita a rivolgere un pensiero e una preghiera, anche a tutti coloro che sono morti e di cui nessuno si ricorda mai. Sono tante le persone ormai morte per le quali nessuno si ricorda più, nessuno manda loro un saluto nella preghiera! Sono persone che non conosciamo, che non abbiamo mai incontrato, di cui non conosciamo il nome... ma oggi possiamo avere un pensiero speciale per loro! Questo è il giorno in cui la Chiesa dice: tutti insieme, preghiamo per queste persone! Tutti insieme, facciamo loro sentire che non sono dimenticati e soli! Ieri e oggi, probabilmente, molti sono andati o andranno in visita al cimitero. È un appuntamento che può mettere un po’ di malinconia, anche perché in giro per i viali del cimitero si vedono sempre facce tristi... Forse allora conviene ricordare bene che il cimitero non serve a coloro che sono morti, il cimitero serve a noi, che siamo vivi, a noi che siamo qui e sentiamo la nostalgia delle persone care che sono morte, per cui ci consola avere la possibilità di visitare il luogo dov’è sepolto il loro corpo. Però sappiamo bene che la loro esistenza continua in Dio, la loro esistenza prosegue nella vita eterna! Il cimitero non è la fine della storia, l’ultima pagina del libro della vita! È invece la porta che spalanca la vita eterna a coloro che riposano in quel luogo, ed è pure, per i vivi, il costante ricordo che la vita eterna attende tutti. Se vogliamo dirla tutta, i defunti non se ne fanno niente del cimitero: hanno il Regno di Dio, cos’altro potrebbero desiderare? Siamo magari noi ad avere bisogno di qualcosa in più, di qualche rassicurazione, di qualche maggiore sicurezza... e oggi ce la offre proprio la Parola di Dio. Il Vangelo di questa domenica, infatti, è pieno di speranza e di serenità perché ancora una volta Gesù ci ripete la sua promessa: chi crede in Lui avrà la vita eterna. "Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna" La vita eterna! Quella vita di gioia senza fine, di serenità e di amore senza misura, di cui abbiamo parlato già tante volte! Come sarà? Non sappiamo descriverlo con precisione, lo scopriremo davvero solo quando ci saremo anche noi. Però alcune cose siamo già in grado di dirle. Per esempio, se diciamo che è eterna vuol dire che non finisce mai. Sappiamo anche che saremo immersi in Dio, tuffati nel suo amore, avvolti dalla sua tenerezza! Sappiamo che lì non ci sarà più la sofferenza, né il pianto, né la tristezza... Non ci saranno le malattie, la morte sarà annientata per sempre! In questa vita meravigliosa, siamo invitati ad entrare un giorno anche noi, perché Gesù ce lo ha promesso e delle sue promesse possiamo fidarci con tutta certezza. Attenzione, però: Gesù dice chiaramente che rivolge la sua promessa e coloro che credono in Lui. Naturalmente vogliamo essere anche noi parte di questo gruppo, e allora ci chiediamo: cosa significa davvero credere in Gesù? Anche questa è una domanda che ci siamo fatti già molte volte e la risposta è facile e difficile allo stesso tempo. Facile, perché la possiamo dire con poche parole, molto semplici e molto chiare. Difficile, perché è una risposta impegnativa, che coinvolge la nostra vita fino in fondo, che non ci lascia tranquilli, in pace, ma ci chiedere di mettercela tutta. In pratica: credere in Gesù significa fidarsi di Lui, delle sue parole, e vivere secondo quanto Lui stesso ci ha insegnato. Che poi, se ci pensiamo bene, in che modo dobbiamo vivere per mostrare che veramente crediamo in Lui? Ci ha insegnato a vivere senza smettere di amare, a vivere senza scoraggiarci, ma sempre fiduciosi. A vivere diventando sempre più capaci di perdonare, di condividere, di ringraziare, di rallegrarci... Amare, fidarsi, perdonare, condividere, ringraziare, rallegrarsi... che bell’elenco! Un elenco luminoso! Tutti questi verbi sono già un piccolo anticipo di quella che sarà la vita eterna, dove ameremo senza fine, perdoneremo senza alcuna fatica, condivideremo ogni cosa nella fraternità, non ci stancheremo di ringraziare e il nostro cuore troverà di continuo motivi per rallegrarsi! Allora, se abbiamo qualche persona cara che è nella vita eterna, questa Eucaristia è il momento migliore per ricordarla, per ringraziare il Signore di avercela fatta conoscere, per ridirle che le vogliamo bene ancora, come gliene abbiamo voluto quando eravamo insieme. Inoltre, tutti siamo chiamati a rivolgere almeno un pensiero, almeno un piccolo saluto nel nostro cuore, per tutti coloro che sono nel Regno di Dio, ma non sono ricordati da nessuno. E in ogni momento di questa settimana, custodiamo in noi la promessa che Gesù ci ha fatto: chi crede in Lui, ha la vita eterna! Commento a cura di Daniela de Simeis |