Omelia (04-05-2003)
don Roberto Rossi
Cristo è risorto ed è sempre con noi

E' schietta la predicazione di Pietro: "Voi avete rinnegato il Santo e il Giusto, avete chiesto che vi fosse graziato un assassino e avete ucciso l'autore della vita. Ma Dio lo ha risuscitato dai morti e di questo noi siamo testimoni. Pentitevi dunque e cambiate vita, perché siano cancellati i vostri peccati". Pietro ha appena compiuto un miracolo: ha guarito un paralitico che chiedeva l'elemosina. Pietro gli dice: "Non ho né oro né argento, ma quello che ho te lo do: Nel nome di Gesù Cristo, alzati e cammina". E' la prova che Gesù è vivo e continua la sua opera di amore per i bisognosi, che è risorto, e gli apostoli ne sono testimoni.

Nel Vangelo Luca riferisce una delle apparizioni di Gesù Risorto agli apostoli, i quali sono ancora nell'intreccio di dubbi e di fede, di trepidazione e di gioia, di vita ordinaria e di cambiamento.

"Perché siete turbati e sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi, toccatemi: un fantasma non ha mani e piedi come ho io. Avete qualcosa da mangiare?"

Poi aprì loro la mente spiegò il senso di tutte le Scritture, che doveva morire e risorgere per diventare il Salvatore di tutti. E gli apostoli diventarono i testimoni di questo fatto unico e grande: la resurrezione di Gesù.

Possiamo fare alcune sottolineature sui racconti che i vangeli ci riportano a riguardo delle apparizioni di Gesù Risorto. Prendo queste considerazioni dal commento di Mons. Comastri, arcivescovo di Loreto (v. Testo: Predicate la Buona Notizia, LDC) Ci sorprendiamo per il fatto che un evento così grande come la risurrezione viene manifestato solo ad alcune persone che " hanno la grazia di vedere Gesù Risorto". Ci si potrebbe chiedere il perché. Senz' altro continua a esprimesi lo stile di Dio, che agisce sempre nella semplicità: basta pensare a Betlemme, alla vita di Nazaret, alla croce, al sepolcro vuoto. "Dio si manifesta umile e paziente": non intende proporsi con cose spettacolari. "Dio si preoccupa di creare fatti e li mette dentro la storia del mondo come semi che porteranno frutto. La risurrezione di Cristo è il fatto per eccellenza compiuto da Dio, attorno al quale gira la storia".

Dio ama il nascondimento perché ama essere come noi, rispetta la nostra libertà e vuole coinvolgerci perché lo seguiamo sulla sua strada di amore.

"C'è un'altra costante del comportamento di Dio: Dio ama nascondersi per impegnare l'uomo: ci impegna alla testimonianza, ci coinvolge fino al sangue".

"Voi sarete testimoni! Cos'è la testimonianza? E' fare vedere con la propria vita un mistero invisibile agli occhi di chi non crede. Questa è la nostra missione e il nostro tormento."

"Come possiamo essere testimoni della risurrezione di Cristo? 'Se Cristo è risorto, perché siete così tristi? Voi non avete il volto di persone redente!': così diceva Nietzsche rivolgendosi ai cristiani."

"Come acquistare il volto e soprattutto l'anima di persone redente? La Parola di Dio ci parla di pentimento dei peccati e di cambiamento di vita. Cosa c' entra tutto questo con la risurrezione di Cristo? Se ci pensiamo bene: per gustare la speranza, bisogna aver sentito qualche volta la disperazione; per apprezzare l'acqua, bisogna aver sete; per capire il valore della salute, bisogna ammalarsi... così per capire la Risurrezione di Cristo, bisogna aver sentito odore di morte dentro di noi. Così solo chi ha sentito la povertà insanabile della vita umana è nella condizione di poter cercare Dio, di poter scoprire Cristo, di poter accogliere e apprezzare il dono della fede che diventa speranza e accende i cuori alla carità"

Per applicare ancora di più a noi, possiamo chiederci: la realtà della resurrezione come incide oggi sulla nostra esistenza di credenti? Come sentiamo Gesù risorto e vivente? Dove lo incontriamo, lo ascoltiamo, lo tocchiamo?

Dal giorno della resurrezione ogni messa è una pasqua. Noi cristiani, come ci insegnano i primi cristiani, ci riuniamo per ricordare la morte di Gesù; e lui viene a noi risorto, fa toccare il suo corpo. La comunione con il Cristo e la familiarità fra di noi ci dà sicurezza., gioia, forza. La parola di Dio che insieme ascoltiamo dà un senso alla nostra vita e alla storia del mondo. La nostra liturgia è resa autentica dalla testimonianza: ci si ritrova in Chiesa dopo una settimana passata nella testimonianza di Cristo e al momento di congedarci, riceviamo la missione di essere nel mondo i messaggeri di Gesù risorto.

Quando uno vede in una persona o in una comunità il bene, la serenità, la buona volontà, l'amore al prossimo, la preoccupazione per la giustizia e la pace... deve poter dire: capisco, è un cristiano, ha fede in Cristo, ha scoperto i valori importanti della vita.

Non è che uno dice: Sono cristiano, mi tocca fare questo e questo, pensare così e così, mentre per essere moderni...

Ma il cristiano può dire: sono proprio fortunato perché la fede, il vivere con Cristo mi dà queste grandi possibilità di bene per me e per gli altri, su tutto il cammino della vita fino alla pienezza dell'eternità!