Omelia (09-11-2008) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno I veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità. Come vivere questa Parola? La frase, rivolta da Gesù alla Samaritana, è molto nota e porta immediatamente a pensare a un culto che non sia legato alla materialità di luoghi e di riti, ma che parta dal profondo di un cuore credente. È il senso più esplicito, che ovviamente, non va trascurato. Ma se leggiamo la frase nel contesto più ampio del vangelo di Giovanni, scopriamo altre sollecitazioni, non meno importanti e che finiscono con l’illuminare anche il primo significato. Si parla di "Spirito". Ebbene, in altri passi l’evangelista lo indica come Colui che presiede alla ‘rinascita dell’uomo’, perché possa accedere al regno di Dio (cf 3,5-8; 6,63) e che Gesù, dopo averlo promesso quale suo dono (cf 7,37-39; 14,16-17; 15, 16,5-15), effonde sui suoi (cf 19,30; 20,22-23). Paolo, a sua volta, dice che è lo Spirito a pregare in noi, perché noi non sapremmo neppure cosa domandare (cf Rm 8,26) ed è Lui che pone sul nostro labbro il grido: "Abbà – Padre" (cf Gal 4,6). Per quanto riguarda la Verità, il vangelo di Giovanni si apre presentando Gesù come Colui che è "pieno di grazia e di verità" (1,14) così da riversarla su di noi (cf 1,17), e culmina poi nella rivelazione vertice dell’ultima cena: "Io sono la Via, la Verità, la Vita" (Gv 14,6). Non sono allora né i luoghi né le formule a dar forma alla preghiera cristiana. Il vero culto "in spirito e verità" è un culto che lascia spazio allo Spirito, sia nel momento della preghiera, intesa in senso stretto, sia in quell’atteggiamento orante che deve permeare tutta l’esistenza cristiana. Ed è un culto vissuto in profonda unione con Gesù, in Gesù. Oggi, nel mio rientro al cuore, assaporerò la consolante forza di queste parole. La preghiera può a volte risultarmi arida, pesante. Posso percepire la mia incapacità a pregare, ma che importa? In me, se lo voglio e gli lascio spazio, prega lo Spirito Santo, anzi, mi immerge nella preghiera stessa di Gesù, così che il mio balbettare si perde nel suo grido di amore: "Abbà – Padre". Con te Gesù e sotto la sollecitazione dello Spirito invoco: Abbà – Padre. Le parole di un biblista Gesù ha messo il "vino nuovo" negli "otri vecchi" della preghiera grazie allo Spirito Santo e il segreto del rinnovamento della preghiera è lo Spirito Santo, non è uno sforzo, non è una tecnica, non si tratta di andare a imparare in oriente...Il segreto del rinnovamento della preghiera cristiana cattolica è lo Spirito Santo. Padre Raniero Cantalamessa |