Omelia (10-11-2008) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Guai a colui per cui avvengono gli scandali. È meglio per lui che gli sia messa al collo una pietra da mulino e venga gettato nel mare [...]. Se un tuo fratello pecca, rimproveralo: ma se si pente, perdonagli. E se pecca sette volte al giorno contro di te e sette volte ti dice: Mi pento, tu gli perdonerai. Come vivere questa Parola? Gesù è severissimo con chi, col suo agire contrario alla volontà di Dio, scandalizza, cioè mette un serio inciampo sulla strada del debole. Eppure lo stesso Gesù esprime fortissimo amore dentro l’imperativo del perdono. Ed è proprio questo contrasto nella pagina evangelica odierna, a parlarci! Nella nostra vita siamo infatti tentati istintivamente di capovolgere questo modo d’essere proclamato dal Signore. A volte nel nostro agire neppure ci rendiamo conto di essere così centrati sul nostro ego, quindi su quello che interessa noi, il nostro vantaggio che siamo impediti di pensare che, se il nostro comportamento è sbagliato, fa del male, è un inciampo sul cammino dei più deboli che rimangono male impressionati. E per di più ci scusiamo col dire: Non c’è nulla di che scandalizzarsi! Al contrario, se toccano la nostra persona con parole o atteggiamenti offensivi, oh allora sì che facilmente scatta la durezza. "È la mia dignità offesa". "Me la pagherà!" E la luce del perdono cristiano stenta a farsi strada nell’intimo. Oggi, nella mia pausa contemplativa, spalancherò il cuore allo Spirito-Amore. Fammi tu chiarezza interiormente! Dammi di non prendere abbagli, restando imprigionata in una "vita secondo la carne". Ch’io cerchi te, Signore, e la forza di uscire dal mio ego per vedere, respirare e vivere la verità dell’amore. Le parole di un grande Papa Sii con noi Signore, per renderci tutti uno in te e idonei, per tua virtù, a trasmettere al mondo la tua pace e la tua salvezza. Amen. Paolo VI |