Omelia (22-11-2008) |
Monaci Benedettini Silvestrini |
La vita oltre la vita Anche quella porzione di umanità che non è stata raggiunta e illuminata dalla rivelazione, in modi diversi, sin dal principio, ha cercato di intuire e di credere ad una vita diversa dopo la morte. Alcuni parlano di trasmigrazioni di anime, altri di un nirvana come luogo di appagamento di tutti i desideri umani, altri ancora immaginano novità sorprendenti non meglio individuate. Nella nostra religione la fede nella risurrezione è già legata all’atto creativo di Dio, che infonde nelle sue creature lo spirito di vita, per cui siamo ed esistiamo. Sono innumerevoli poi le affermazioni bibliche che testimoniano il destino eterno dell’uomo in una situazione completamente diversa da quella che viviamo in questo mondo. Sarà poi Cristo Gesù a darci la suprema testimonianza e la conferma definitiva della risurrezione. Sarà Lui la primizia, sarà Lui a dirci con estrema chiarezza, prima della sua ascensione, che sale al Padre suo e nostro e va a prepararci un posto nella dimora eterna. I sadducei negavano la risurrezione e nella loro ottusità religiosa, pongono un problema a Gesù, che, secondo i loro calcoli sicuramente lo avrebbe messo in difficoltà. La domanda riguarda una donna, che in successione aveva avuto ben sette mariti, tra di loro fratelli. "Questa donna dunque, nella risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie". La risposta di Gesù ci illumina su un mondo in cui noi crediamo e speriamo, ma che ci rimane in gran parte incomprensibile: "Gesù rispose: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni dell’altro mondo e della risurrezione dai morti, non prendono moglie né marito; e nemmeno possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, essendo figli della risurrezione, sono figli di Dio". Siamo così proiettati in un mondo spirituale, dove la carnalità non ha più le manifestazioni e le esigenze che ci accompagnano durante la vita terrena. Siamo nel contempo rafforzati nella fede nella risurrezione, motivo fondamentale del nostro credo. San Paolo ci ammonisce: "Se non esiste risurrezione dai morti, neanche Cristo è risuscitato! Ma se Cristo non è risuscitato, allora è vana la nostra predicazione ed è vana anche la vostra fede". |