Omelia (01-01-2009)
CPM-ITALIA Centri di Preparazione al Matrimonio (coppie - famiglie)


Oggi celebriamo la festa di Maria Madre di Dio, ma dal 1967 anche la " Giornata della pace". In verità le letture bibliche mettono in evidenza più il " figlio di Dio" che non la Madre Vergine, ma si sa che onorando il Figlio si finisce per onorare anche la Madre. Questa è una festa Ecumenica, infatti, la condividiamo con i nostri fratelli ortodossi dal 431, quando il concilio di Efeso la proclamò santissima " Madre di Dio".
Il tempo passa, chi non crede vive questo fenomeno con paura e per nasconderla si inventano forme di stordimento di ogni genere. Per noi il tempo che passa è l’avvicinarsi di un incontro, è la corsa verso il Padre che ci attende per abbracciarci. Perciò, accogliamo il Nuovo anno come un dono di Dio, come un’occasione per diventare più buoni.

Auguri di buon anno (Nm 6,22-27) Fare gli auguri a qualcuno o benedirlo è sempre affermare che la sua felicità non dipende da lui, perciò faccio mio l’augurio in uso per il Capodanno ebraico: " Che possiate essere iscritti per un buon anno nel libro della vita". La benedizione è pregare Dio perché volga il suo sguardo su noi e nello stesso tempo apra un varco nella nostra libertà, affinché Egli possa entrare e soccorrerci.

Dio ci benedica con la luce del suo volto (Sal 66).
Questo salmo contiene l’augurio più consono e più valido che in questo giorno possiamo scambiarci fra cristiani "perché si conosca sulla terra la tua via, fra tutte le genti la tua salvezza".

Testo biblico centrale della festività (Gal 4, 4-7).
La nascita dalla donna e la sottomissione alla legge sono il segno della vera umanità in cui il Figlio si è inserito.
Oggi giorno sorgono nuove schiavitù. Paolo, ci invita a considerare che, l’uomo non è soltanto un consumatore o un numero, perché Cristo facendosi uomo ha fatto si che noi diventiamo "dei" e possiamo dire con Lui " Padre nostro". Il mondo nuovo è iniziato e col Padre noi dobbiamo avere rapporti non di sudditanza ma di comunione, siamo figli addottivi ma non schiavi. Sintetizzo questo brano di s. Paolo con le parole di Ignazio di Loyola: " Chi vuole riformare il mondo, cominci da se stesso".

Gesù significa Dio salva (Lc 2, 16-21).
Questo brano del Vangelo di Luca c’insegna due cose importanti e fra loro complementari. I pastori c’insegnano ad essere solleciti nel discernere e riconoscere le benedizioni di Dio nella nostra vita. Maria ci insegna ad interiorizzare gli eventi perché Dio abiti nei nostri cuori e riempia i nostri giorni con la sua presenza. Pertanto siamo invitati, come dice Agostino nel suo "De verginitate", ad essere "madri di Cristo" e parafrasando Angelo Silesio ne "il pellegrino Cherubino (I, 82)" "Cristo può nascere mille volte a Betlemme, ma se non nasce in te, tu rimarrai eternamente perduto".

Revisione di vita
• Siamo in grado di vederci l’un l’altra immagine di pace perché in noi c’è l’immagine del
Dio della pace?
• Siamo la porta per la quale Dio passa per arrivare all’altro? Oppure questa porta, per orgoglio, la chiudiamo?

Commento a cura di Marinella ed Efisio Murgia del CPM di Cagliari