Omelia (25-11-2008) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento a Lc 21,6 Dalla Parola del giorno "Verranno giorni in cui, di tutto quello che ammirate, non resterà pietra su pietra che non venga distrutta". Come vivere questa Parola? A Gerusalemme il tempio era quanto di più bello ci potesse essere. Gli Israeliti lo avevano costruito incoraggiati da profeti e re, come l’emblema della presenza di Dio nel suo popolo. Però anche come segno di una potenza e di una ricchezza che attirava l’ammirazione di tanta gente anche lontano da Gerusalemme. Possiamo dunque immaginare come dovette suonar male, negli orecchi dei contemporanei, quell’annuncio di sventura! Tra l’altro anche leggendo il seguito di queste parole senza approfondirne il senso, si potrebbe pensare che Gesù alludesse alla fine del mondo. No, Gesù non aveva intenzione di dare come prossima la fine di questo nostro mondo. Ci ha voluto invece rendere avvertiti che tutto quaggiù è passeggero. A una cultura ne succede un’altra. A un’epoca con i suoi usi e costumi un’altra epoca con altre caratteristiche: splendori e ombre diverse. Quello che però Gesù sottolinea annunciando la devastazione del tempio avvenuta per opera dei Romani è una verità inconfutabile: tutto passa. Niente è così solido e duraturo da resistere all’usura del tempo e delle sue vicissitudini. Oggi, nella mia pausa contemplativa, lungi dal concedermi alla tristezza e a pensieri depressivi, guarderò realisticamente questo ‘passare’ della "scena di questo mondo" (S. Paolo) ma alla luce dell’Eterno che viene.. Signore, o mia eterna sorgente di luce, di gioia e di amore! È te che attendo, è il tuo volto che spero di contemplare. Per ora fa' che io viva senza idolatrare ciò che passa, sereno nel tuo amore. La voce di un medico santo La vita è un attimo; onori, trionfi, ricchezza e scienza cadono, innanzi alla realizzazione del grido della Genesi: tu morrai! Ma la vita non finisce con la morte, continua in un mondo migliore. S.Giuseppe Moscati |