Omelia (28-11-2008) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento a Lc 21,29-30 Come vivere questa Parola? La parabola del fico e di tutte le piante è molto significativa, specialmente se si tiene conto del contesto.Devono accadere cose spiacevoli, ha detto pocanzi il Signore. I suoi accenni apocalittici che riguardano cioè la fine di questo nostro mondo, potrebbero dare un senso di paura o tristezza. Invece no. A infondere speranza c’è appunto questa piccola parabola che evoca una scena di vita, anzi è promessa non di morte, di devastazione e distruzione, ma di vita.T’immagini di andare lungo un sentiero campestre. Forse è un giorno di tarda primavera; un giorno afoso e corrucciato, con un cielo plumbeo, che promette tempesta.Ed ecco che il tuo sguardo è attirato da un robusto albero di fichi con un germogliare di tante foglioline e perfino di piccolissimi fichi. Ecco, l’estate è alle porte! Così è del Regno di Dio: una promessa certa di giustizia, amore, pace e gioia pur se saldata a giorni faticosi, apparentemente solo distruttivi. Oggi, nella mia pausa contemplativa, mi è consolante visualizzarmi sul sentiero in cui, promessa di dolcissimi frutti, si erge l’albero che germoglia ‘speranza’. Ecco, sì! È di questa speranza con salde radici nella Parola di Gesù che io ho urgente bisogno per realizzare, qui e ora, qualità di vita buona e bella. Signore, voglio pregarti oggi, con le parole di una donna che ha sensibilissime antenne circa la ‘fatica della luce’ in questo nostro oggi: "La speranza – dice – non è soltanto una qualità possibile dello spirito, ma è una sorta di "comandamento", di piega che il nostro cuore è invitato perentoriamente ad assumere" (Gabriella Caramore). Dammi di saper vedere ciò che germoglia vita nuova, di credere e di sperare amando. La voce di un grande vescovo Vedrete come fra poco la fioritura della primavera spirituale inonderà il mondo, perché andiamo verso momenti splendidi della storia. Non andiamo verso la catastrofe, ricordatevelo. Quindi gioite! Don Tonino Bello |