Omelia (01-12-2008)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento a Mt 8,6

Dalla Parola del giorno
"Signore, il mio servo giace in casa paralizzato e soffre terribilmente".

Come vivere questa Parola?
Avvento: periodo di attesa! Così nella liturgia che ci fa pregare: Vieni, Signore, a liberarci: fa’ splendere il tuo volto e noi saremo salvi.
Le ripetiamo con reale convinzione queste parole? Siamo veramente persuasi di aver bisogno di salvezza e che il Signore può e vuole donarcela? Il dare le cose troppo per scontate finisce facilmente con lo svuotarle del loro significato, vanificandole. E si corre il rischio di restare estranei agli eventi che viviamo. Le stagioni liturgiche si susseguono, allora, mettendo a nostra disposizione l’opera redentiva di Gesù, ma per noi scorrono via senza scalfirci.
Il prendere atto che, come il servo del centurione, anche noi siamo affetti da qualche forma di paralisi che ci tiene inchiodati ‘in casa’, chiusi nei nostri interessi ristretti, incapaci di spaziare oltre, prendendo atto dei problemi che assillano la società, forse i vicini o gli stessi familiari, è il primo indispensabile passo da fare.
Quel "Io verrò e lo curerò" suonerà allora come un evento liberatore verso cui tutto il nostro essere si protenderà. Un annuncio di gioia che ci metterà in stato di attesa.
Siamo all’inizio di questo ricco periodo liturgico: è il momento favorevole per scuoterci dal torpore, e rilanciare l’impegno per un sì più deciso all’amore che ogni giorno bussa alla nostra porta e magari non lo riconosciamo perché ha il volto di chi ci vive accanto e attende un po’ di attenzione, una mano tesa, un sorriso...

Oggi, nella mia pausa contemplativa, mi chiederò: da quale forma di ‘paralisi’ sono affetto? Ne chiederò a Gesù la guarigione, impegnandomi, a mia volta, a lavorarmi proprio su quel punto durante il periodo di avvento.

Vieni, Signore Gesù, apri i miei occhi perché veda quanto di negativo si annida dentro di me e ti lasci entrare in casa mia quale mio Salvatore.

La voce di uno scienziato filosofo e teologo
La grandezza dell'uomo sta in questo: che egli ha coscienza della propria miseria.
B. Pascal