Omelia (03-12-2008)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento a Mt 15,32

Dalla Parola del giorno
"Sento compassione di questa folla".

Come vivere questa Parola?
In questa frase la chiave di lettura dell’incarnazione. Dio ha compassione dell’uomo, di questa folla sbandata che vaga senza meta, incapace di dare un senso alla propria vita. Questa folla oppressa dal male che si affaccia nella sua esistenza assumendo volti diversi, ma la cui radice è l’allontanamento da Dio.
Sì, da quel lontano inizio, l’uomo è in fuga da Dio: ne ha un bisogno estremo, eppure lo sfugge, perché proietta su di Lui il suo desiderio di onnipotenza e il conseguente senso di colpa. Il volto di Dio, allora, assume al suo sguardo i connotati di un tiranno geloso del proprio potere, di un giudice implacabile. Non resta che fuggire, magari negandone l’esistenza, o tentare di propiziarselo.
E gli altri? Potenziali nemici da cui guardarsi, di cui prevenire i possibili attacchi: ed è il dilagare della violenza (furti, omicidi, abuso dell’altro...).
Il cuore di un Padre non può restare indifferente. Lo vediamo fin dall’inizio rivestire amorevolmente l’uomo che gli ha voltato le spalle e che si allontana da Lui. Tornerà a prendersi cura del suo popolo oppresso dagli dei stranieri. Non si stancherà di richiamarlo perché non si autodistrugga... Finché, giunta la pienezza dei tempi, invierà il stesso Figlio a redimerlo.
Una compassione che ancor oggi ci avvolge, anche quando non ce ne accorgiamo perché troppo impegnati a rincorrere una parvenza di felicità.
L’avvento è il tempo propizio per fermare il passo e lasciarci raggiungere da questo Dio-Amore.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, mi chiederò: presto attenzione al richiamo di Dio-Amore? So riconoscere nella mia vita i segni della sua compassione? La mia ricerca di Lui è motivata dal timore o dall’amore?

Perdona, Signore, se ho tenuto in poco conto la tua compassione. Apri i miei occhi perché la possa cogliere nella mia vita e, modellando su di essa il mio comportamento, sappia accorgermi del pianto dei fratelli e tergerne le lacrime.

La voce di missionario
Dio ci ama nella misura in cui abbiamo bisogno di lui. Ci ama a causa della nostra sofferenza, della nostra povertà, della nostra fame e sete di lui, della nostra ansia del meglio.
P. Monier