Omelia (31-08-1997)
mons. Antonio Riboldi
L'estate con Dio

Ci siamo lasciati, carissimi amici di Internet, con un augurio di buona estate che fosse pieno di gioia per tornare poi alla "fatica del nostro impegno quotidiano" con rinnovata fiducia e serenità.

Ora ci ritroviamo. Viene voglia di chiedervi: "Come state?" E desidererei tanto che la risposta fosse: " Bene" nel cuore, nello spirito e nel corpo.

La mia estate, a guardarla ora con gli occhi del cuore e della fede, mi appare come un 'estate con Dio'.

Per due avvenimenti che ho vissuto:

1) - dal 3 agosto fino al 17 agosto sono stato vicino a un gruppo di 'minori a rischio' della mia città. Questi da sei anni vengono ospitati da una casa di accoglienza della parrocchia di Tione (Tn). I minori che portiamo sono 25, assistiti da 15 volontari ed un sacerdote. Il Movimento per la vita delle Valli Giudicarie offre ogni anno la sua totale solidarietà ed accoglienza con una testimonianza di carità che fa bene al cuore ed è un invito ad uscire dal ghetto mortale del proprio egoismo.

"I ragazzi di Acerra", oramai per tanti paesi delle Valli Giudicarie, fino a Madonna di Campiglio, sono diventati la 'favola di amore' d'estate. Ed ogni anno notiamo la 'crescita morale' di questi ragazzi che in questa esperienza di vita trovano la via della vera vita, che tante volte nel loro ambiente non trovano.

Il tutto, comprese le faticose passeggiate per i monti, è riuscito senza il minimo incidente, come se il 'manto della Madonna del Monte' (così si chiama la località in cui vengono ospitati), li difendesse da ogni pericolo.

Da questo 'sito' debbo dire grazie, non solo a Dio autore di ogni bene, ma a tutti quanti ci sono stati vicini con la loro opera e generosità. Il mio grazie lo pongo nel cuore del Padre, lasciando a Lui il compito di scrivere i loro nomi nel libro della Vita, in Cielo.

2) - Finita l'estate dei minori nel Trentino, partii per Parigi per la "Giornata Mondiale della Gioventù" con il S.Padre. Una "giornata" che in effetti era 'una settimana' di incontri. Mi era stato affidato, con altri vescovi l'incarico della catechesi. La catechesi aveva tre temi: mercoledì 20 "Cercare il volto di Dio": Giovedì 21: "Cercare Dio nella Parola": Venerdì 22: "trovare Gesù nella Eucarestia". Si svolgeva in 20 punti diversi di Parigi e periferia.

I vari gruppi di giovani, provenienti da tutta Italia, avevano assegnato il luogo della Catechesi, quasi tutte nelle Chiese. I catechisti eravamo cardinali o vescovi cui erano state assegnate precise località. Ogni giorno una diversa località, in modo che i giovani potessero udire diverse voci. Alle ore 9 iniziava l'arrivo dei vari gruppi che vedevano assieme giovani di diverse regioni di Italia. Alle ore 9,30 era il momento della preghiera. Alle ore 10 si leggeva il testo della S.Scrittura che introduceva nella Catechesi e quindi la catechesi. Questa veniva seguita da un lavoro di gruppo da cui poi uscivano domande al vescovo catechista. Quindi il dialogo tra catechista e giovani. Alle ore 12, la S.Messa.

L'impressione che ho avuto e di una straordinaria apertura di cuore dei giovani alla Parola di Dio. Normalmente ogni assemblea contava più di mille giovani. E non era solo apertura alla Parola, ma desiderio della Parola e su tutto una grandissima festa con TANTA GIOIA.

Era tanta la fatica di quei giorni, il sacrificio cui si sottoponevano i giovani per venire alle catechesi: ma tutto sembrava venire spazzato via dalla gioia di Dio.

Poi vennero gli incontri con il S.Padre. Il giovedì nel Campo di Marte per il saluto. Il sabato nella veglia con l'amministrazione del Battesimo e Cresima a giovani di varie parti del mondo. Ma penso che tanti di voi avrete provate la stessa nostra emozione alla vista di quelle centinaia di candeline che sembravano 'la luce che illumina il mondo' di speranza. E domenica il solenne pontificale con una presenza di circa un milione e quattrocentomila giovani. Impossibile descrivere ciò che si prova in questi eventi di Chiesa con i giovani. Si ha la netta sensazione di "vivere con Dio" che manifesta la Sua presenza nella gioia del cuore. Veniva la voglia di non andare più via da li. Perché fa paura a volte tornare nella nebbia del nostro mondo quotidiano. Ma bisognava tornare alla vita per costruire quella casa di Dio che deve essere questo mondo: e in questa casa chiamare ed accogliere tutti. E' stato lo stesso S.Padre ad avvertire tutto questo. " Cari giovani, disse, il vostro cammino non si ferma qui. Il tempo non si ferma ad oggi. Andate sulle strade del mondo, sulle strade della umanità, restando uniti nella Chiesa di Cristo! Continuate a contemplare la gloria di Dio, l'amore di Dio e sarete illuminati per costruire la civiltà dell'amore, per aiutare l'uomo a vedere il mondo trasfigurato dalla sapienza e dall'amore eterno."

Alla fine mi viene veramente da dire: "Meravigliosi giovani!" Hanno affrontato con il sorriso sulle labbra la fatica del viaggio, del soggiorno, come se il sacrificio e la croce parlassero di gioia! "Meravigliosi giovani!" che hanno riempito la 'fredda e apparentemente distaccata Parigi del loro canto per le vie, le piazze, la metropolitana. "Meravigliosi giovani" che hanno detto a noi adulti di avere fiducia in loro, capaci di cimentarsi coraggiosamente con Cristo e con l'umanità. E' stata davvero un "Estate con Dio!"