Omelia (23-12-2008)
Monaci Benedettini Silvestrini
Un'alba nuova sorge all'orizzonte

La salvezza, intesa come ritorno a Dio, come novità di vita, nella sua pienezza, può essere attuata solo dal Signore, da Colui che viene. Ma nei suoi misteriosi disegni egli filtra il suo intervento decisivo mediandolo con la presenza di uomini, da lui stesso prescelti, per preparargli la via. Si tratta dei profeti, di Giovanni Battista; sì, ma si tratta anche di me e di te: anche noi siamo chiamati ad abbassare i colli, a spianare le strade scoscese, a far posto al Signore. Il sole che sorge dall’Alto potrà inondarci di luce solo se schiudiamo le nostre porte, talvolta ermeticamente e peccaminosamente chiuse. Sarebbe un peccato se così ci sorprendesse il Bambino che nasce. La voce di Giovanni deve diventare la nostra voce e nostra la sua testimonianza riscoprendo i doni divini e i prodigi che egli ha operato e continuamente opere a nostro favore. La nostra conversione, la nostra alba, portatrice di luce, può ben aver inizio dalla meraviglia e dallo stupore che deve far suscitare in noi l’evento, gli eventi che celebriamo.