Omelia (25-12-2008) |
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Dono d'amore visibile all'umanità Se nel giorno di Natale io mi trovassi solo in chiesa, mi toglierei le scarpe e, camminando scalzo, attraverserei tutta la chiesa ricordando il lungo cammino che porta a Betlemme. E poi mi inginocchierei davanti a Gesù Bambino e gli consegnerei due lacrime di pentimento per non aver ascoltato la voce buona di Betlemme, per non aver capito la meravigliosa lezione di Betlemme. Poniamoci ancora una volta la domanda: che cosa è accaduto a Betlemme? Perché da secoli il mondo sembra fermarsi in questa notte e in questo giorno? Perché viene nel mondo la luce vera: da Dio verso l'uomo, dal grande verso il piccolo, da una città verso la stalla, i re magi verso il Bambino, il forte a servizio del debole. Natale è l'inizio del capovolgimento totale, di un nuovo ordinamento di tutte le cose. "Andiamo fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere" (Lc 2,15). Oggi, come due mila anni fa, la Chiesa rinnova l'annuncio al mondo del fatto più straordinario: Dio si è fatto uomo ed è venuto in mezzo a noi. Il miracolo più grande è che Dio non plasma più l'uomo nuovo con polvere del suolo, come in principio, nell'Eden, per Adamo, ma che si fa lui stesso polvere plasmata, vaso fragile d'argilla e non più vasaio, Bambino di Betlemme. Dio ha fatto un passo decisivo e irreversibile verso di noi. Dio ha lasciato che il Suo Figlio uscisse dall'abbraccio divino e entrasse nella nostra storia pericolosa, infida ed inospitale. Eppure è accaduto: è accaduto duemila anni fa e questo avvenimento è la vertebra che tiene in piedi tutta la storia umana. Alcuni non lo sanno, altri non ci credono, ma noi sappiamo che questa è la verità. E proprio perché lo sappiamo, noi abbiamo una grande responsabilità all'umanità. Cerchiamo, allora, di capire bene il Natale. Perché Dio ha fatto questo passo? Perché il Figlio di Dio si è fatto uomo? Perché "Dio, ti vuol far Dio, non per natura come il Figlio da lui generato, ma per dono e adozione. Infatti, come il Verbo per l'umanità è diventato partecipe della tua mortalità, così Dio, esaltandoti, ti fa partecipe della sua immortalità" (S. Agostino). Gesù è un dono d'amore visibile all'umanità. È la più bella notizia che si possa raccontare agli uomini. Ed il Natale è la festa dell'amore puro e gratuito. Dio, l'infinito, si è fatto vicino e si è legato a noi per sempre e questo fatto deve farci amare la vita ancora di più. E le conseguenze? Si vede qualche conseguenza della venuta di Dio in mezzo a noi? Sì, certamente! Gesù è un potenziale d'amore divino, che si è inserito nel tronco inaridito dell'umanità. Basta allora che un persecutore, davanti Lui, cada dal cavallo dell'orgoglio... ed ecco il miracolo: il persecutore si alza innamorato di Cristo, fino a girare il mondo per Lui e a morire per Lui: è la storia meravigliosa di S. Paolo di Tarso. Basta che un lussurioso inquieto si nasconda nel silenzio e nella preghiera per ascoltare Cristo... e nasce un gigante di santità che ancora oggi fa venire le vertigini: è la vicenda incantevole di S. Agostino di Ippona. Basta che una donna semplice ed analfabeta si inginocchi davanti a Gesù e si consegni totalmente a Lui... e nasce Caterina da Siena: una donna che è stata capace di dare una svolta decisiva alla storia del suo tempo ed ha avuto il coraggio di ricordare il Vangelo anche al Papa. Basta che un giovane gaudente e malaticcio ascolti la voce del Crocifisso ... e nasce Francesco d'Assisi: un gigante della poesia, un gigante della libertà interiore, un gigante della pace, un gigante del dialogo e della comunicazione ... perché era un gigante della santità, cioè un uomo che si è offerto a Dio come un'umile culla. Questi sono i fatti. E possiamo continuare quanto vogliamo. Basta che in pieno secolo ventesimo un povero fraticello, discepolo di Francesco d'Assisi, si metta in sincero ascolto di Cristo .. e nasce Padre Pio da Pietralcina: un uomo che, vivendo in pochi metri quadrati di convento, attira a sé una folla immensa di pellegrini provenienti da tutti gli angoli della terra. Basta che una fragile donna senta la voce di Cristo che le dice " Ho sete" ... e nasce il miracolo d'amore di Madre Teresa di Calcutta: una donna che, pregando, è diventata un incendio di carità e un contagioso esempio di misericordia, che ha stupito il mondo intero. Tutto questo nasce da Gesù: tutto questo parte da Betlemme! E poi milioni e milioni di persone che, nel silenzio della casa o della fabbrica o degli ospedali o dei lebbrosi o di mille altre frontiere d'amore, hanno scritto pagine meravigliose di bontà ... sempre e soltanto per Lui: per Gesù! Questo è il Natale: accorgersi di Gesù, accoglierlo nella vita e lasciar continuare in noi la novità della santità sbocciata come inatteso miracolo nella povera mangiatoia di Betlemme. (Cfr. A. Comastri). Commento a cura di don Joseph Venson |