Omelia (01-01-2009) |
Totustuus |
SCHEMA RIASSUNTIVO Tema: La maternità di Maria il dono più grande che lei abbia ricevuto 1. Tuiti i doni ricevuti da Maria hanno come fine la sua maternità. a) L'Immacolata concezione. b) La Verginità. C) La sua eccelsa vita di virtù. 2. Essere la Madre di Dio: il privilegio più grande. a) Altri possono avere doni diversi: intelligenza, bellezza fisica, ricchezza... Ma soltanto Maria è Madre di Dio. b) È il privilegio più grande: I) Dio si è degnato di avere lei come madre. II) A motivo di questo privilegio le è stato concesso, per esempio, di essere immacolata al suo concepimento. 3. Madre nostra a) La maternità di Maria si estende fino a noi: «Donna, ecco tuo figlio» disse Gesù dalla croce. I) Maria di Guadalupe (apparizione del 1531, in Messico) si è presentata cosi all'indio Juan Diego: «Non sono qui io, che sono tua madre?». b) La maternità di Maria è universale per volontà di Cristo. Ella è anche madre mia, nostra, per grazia. LA BIBBIA «Oggi su di noi splenderà la luce, perché e nato per noi il Signore; Dio onnipotente sarà il suo nome, Principe della Pace, Padre dell'eternità» (Cfr. Is 9,2; Lc 1,33). «Molte volte e in diversi modi Dio ha parlato ai nostri padri per mezzo dei profeti; oggi, invece parla a noi per mezzo del Figlio» (Eb 1,2). LA CATECHESI E IL MAGISTERO «Nella verginità feconda di Maria hai donato agli uomini i beni della salvezza eterna» (Colletta della Solennità). «Maria, chiamata nei Vangeli "la Madre di Gesù" (Gv 2,1; 19,25), prima della nascita del Figlio suo è acclamata, sotto la mozione dello Spirito, "la Madre del mio Signore" (Lc 1,43). Infatti, colui che Maria ha concepito come uomo per opera dello Spirito Santo e che è diventato veramente suo Figlio secondo la carne, è il Figlio eterno del Padre, la seconda Persona della Santissima Trinità. La Chiesa confessa che Maria è veramente Madre di Dio ["Theotokos"]» (CCC, 495). I PADRI «Ripiena dunque della scienza del Signore, come le acque del mare quando straripano, ella è rapita fuori di sé e, elevato in alto lo spirito, si fissa nella più alta contemplazione. Si stupisce, la vergine, d'esser divenuta madre; e si stupisce, lieta, di essere la madre di Dio. Comprende che in lei si realizzano le promesse dei patriarchi, gli oracoli dei profeti, i desideri degli antichi Padri, che avevano annunciato che il Cristo sarebbe nato da una vergine e che, con tutti i loro voti, attendevano la sua nascita. Vede a sé affidato il Figlio di Dio, e si rallegra che la salvezza del mondo le sia stata affidata. Ode il Signore parlare dentro di sé e dirle: Ecco ti ho scelta tra tutte le creature, e ti ho benedetta tra tutte le donne (Lc 1,28). Ecco a te ho affidato mio Figlio, ho inviato a te il mio Unico. Non temere di allattare colui che hai generato e di educare colui che hai partorito; riconoscilo non solo come Signore, ma anche come Figlio. Egli è mio Figlio, egli è tuo Figlio: mio Figlio per la divinità, tuo Figlio per l'umanità che ha assunto. E allora, con quale tenerezza e cura, con quale umiltà e rispetto, con quale amore e devozione ella ha adempiuto a tutto ciò, agli uomini e sconosciuto, a Dio è noto, lui che scruta i reni e i cuori (Pr 162); a Dio che soppesa gli spiriti» (Amedeo di Losanna, Hom. 4,259-279). PENSIERI E FRASI «Maria, sono più fortunata di te, perché io ho te come madre» (Santa Tereslna del Bambin Gesù). ANEDDOTI Parlando di Czestochowa, Giovanni Paolo Il dice: «Tutti sapevano che la fonte di quella luce di speranza era la presenza di Maria nella sua miracolosa immagine. Così avvenne, forse per la prima volta, durante l'invasione degli svedesi che passò alla storia con l'appellativo di "diluvio"; in quelle circostanze - qualcosa di significativo - il santuario si trasformò in una forza che l'invasore non riuscì a conquistare. La nazione considerò questo fatto come una promessa di vittoria. La fede nella protezione di Maria diede ai polacchi la forza per sconfiggere l'invasore. Da allora, il santuario di Jasna Gora ("Montechiaro") si è trasformato in un certo senso nel baluardo della fede, dello spirito, della cultura e di tutto quello che determina l'identità nazionale (polacca). (...) A questo si riferiva Pio XII durante la Seconda Guerra Mondiale, quando affermava: "La Polonia non è sparita e non sparirà. Perché la Polonia crede, la Polonia prega, la Polonia ha Jasna Gora"» (Giovanni Paolo II, in «Alzatevi!, Andiamo»). |