Omelia (11-05-2003) |
don Roberto Rossi |
Dio ci conceda buoni pastori Gesù risorto, oggi, si presenta a noi come il Buon Pastore. Il Buon Pastore offre la vita per le pecore: per ben cinque volte in questo breve testo del vangelo Gesù usa l'espressione "offro la vita per le pecore". Gesù ha offerto la sua vita per noi, per tutti gli uomini, è morto sulla croce per la nostra salvezza, ha accettato la morte perché noi avessimo la vita. "Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio..." Ci dice Giovanni nel testo della seconda lettura: "Vedete quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio e lo siamo realmente". La vita che ci ha meritato Gesù Buon Pastore è la vita di figli di Dio, già su questa terra ("noi fin d'ora siamo figli di Dio") e per l'eternità: "ciò che saremo non è stato ancora rivelato...ma sappiamo che saremo simili a Lui perché lo vedremo così come Egli è". Gesù è il Buon Pastore che conosce le sue pecore: conosce ciascuno di noi, ci ama, ci guida, ci segue, viene a cercarci quando ci allontaniamo, mette in pericolo la sua vita, pur di riportarci al sicuro. Gesù è sempre in cammino, alla ricerca degli uomini: "ho altre pecore che non sono di questo ovile; anche quelle devo condurre, ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge con un solo pastore". E' il cuore di Cristo, appassionato dell'umanità, perché gli uomini siano salvi; appassionato del progetto di Dio che vuole gli uomini uniti e fratelli, "un sol gregge e un solo pastore". L'unità e la fraternità è la salvezza che accogliamo dalla grazia del Signore, è la vita vera di figli di Dio che sviluppiamo sulla terra, fino all'unità perfetta nella casa e nel cuore di Dio. La similitudine del Buon Pastore ci aiuta a comprendere la tenerezza di Dio, il suo amore, la sua misericordia, tutto quanto il Signore ha fatto e fa per ciascuno di noi, per la Chiesa e per l'umanità intera. E' la similitudine e l'immagine, presa dalla vita ordinaria del popolo ebraico, che percorre tutta la Bibbia. Già nell'Antico testamento abbiamo le pagine stupende dei profeti, in particolare Ezechiele, quando ci dice che il Signore stesso, poiché i pastori hanno tradito il gregge, diventerà il pastore del popolo, il pastore buono che va in cerca della pecora perduta, che fascia quella ferita, cura quella malata, nutre tutte con giustizia. Ricordiamo il grande salmo 23: "Il Signore è il mio pastore, non manco di nulla, in pascoli di erbe fresche mi fa risposare, ad acque tranquille mi fa riposare, mi rinfranca, mi guida per il giusto cammino. Se dovessi camminare in una valle oscura non temerei alcun male, perché tu sei con me. Davanti a me tu prepari una mensa.. Felicità e grazia mi saranno compagne tutti i giorni della mia vita, abiterò nella casa del Signore per lunghissimi anni, (cioè per l'eternità).... Possiamo contemplare e accogliere l'amore e l'opera di Gesù, pastore vero, grande e buono, verso l'umanità, aerso la Chiesa, verso ciascuno di noi. Noi sappiamo che il Signore chiama tanti uomini a continuare la sua opera, a portare nel mondo i segni del suo amore e della sua salvezza. Ha chiamato gli apostoli, tanti primi discepoli; chiama lungo la storia tanti altri, che siano, per l'umanità, pastori, come Lui e in nome suo. E' significativo allora che oggi, domenica del Buon Pastore, il S. Padre ci invita a vivere la Giornata Mondiale di preghiera per le Vocazioni. Gesù ha chiesto tale preghiera: "La messe è molta ma gli operai sono pochi. Pregate il padrone della messe perché mandi operai per la sua messe". Dirà S. Agostino: "Dio voglia che non manchino ai nostri giorni i buoni pastori; Dio non permetta che ne rimaniamo privi; la sua misericordiosa bontà li faccia germogliare e li costituisca a capo delle chiese. Certo, se vi sono delle buone pecore, vi saranno anche buoni pastori; perché dalle buone pecore si formano i buoni pastori". Certamente il Signore chiama, dà il dono della vocazione a tanti, si tratta di implorare la grazia della risposta generosa e fedele.Nella preghiera chiediamo "che la famiglia sia scuola di formazione evangelica, che i giovani siano coraggiosi testimoni di Cristo, che siano più generose le risposte alla vocazione sacerdotale e religiosa". Il S. Padre ha intitolato la giornata di quest'anno: "La vocazione come servizio". Dopo aver ricordato come Gesù è il vero "servo" di Dio e degli uomini", dice fra l'altro: "Cari giovani, coltivate l'attrazione per i valori e per le scelte radicali che fanno dell'esistenza un servizio agli altri sulle orme di Gesù. Non lasciatevi sedurre dai richiami del potere e dell'ambizione personale. L'ideale sacerdotale deve essere costantemente purificato da queste e altre pericolose ambiguità. Risuona anche oggi l'appello del Signore Gesù: "Se uno mi vuol servire mi segua". Non abbiate paura di accoglierlo. Incontrerete sicuramente difficoltà e sacrifici, ma sarete felici di servire, sarete testimoni di quella gioia che il mondo non può dare. Sarete fiamme vive di un amore infinito ed eterno; conoscerete le ricchezze spirituali del sacerdozio, dono e mistero divino. Per questo volgiamo lo sguardo verso Maria, Madre della Chiesa e Stella della nuova evangelizzazione. Invochiamola con fiducia, perché non manchino nella Chiesa persone pronte a rispondere generosamente all'appello del Signore, che chiama ad un più diretto servizio del Vangelo". |