Omelia (04-01-2009)
don Roberto Seregni
Ripartire da Dio

Rieccoci, cari amici! Abbiamo salutato il 2008 e un nuovo anno si è aperto davanti ai nostri passi. Ho vissuto la notte di San Silvestro con qualche migliaio di giovani pregando e cantando per la pace, ospiti del SERMIG di Torino. Allo scoccare della mezzanotte eravamo in cattedrale per celebrare l’Eucaristia e mi è venuto spontaneo ripensare al nostro cammino di Avvento, a quella Parola più dolce del miele e più forte di una martellata, che ci ha accompagnato a contemplare il Dio inatteso e stupefacente che si fa uno di noi.
Oggi la liturgia ci riportano con occhi sgranati davanti allo spettacolo di questo Dio fragile che si affaccia nel mondo con la carne mortale di un bimbo indifeso e illuminato dal sorriso di una donna. Che follia d’amore questo Dio che viene ad abitare in mezzo a noi e condivide la debolezza e la fragilità della carne con gli uomini di ogni tempo e di ogni luogo!
L’altro giorno un papà mi ha detto: "Proprio belli questi giorni, si ha un po’ di tempo per pregare, per leggere qualche pagina di Vangelo... Ma poi si riparte e tutto ricomincia come prima...". Lo so che è difficile, lo è anche per me! Ma il Natale che abbiamo celebrato, quel cucciolo di Messia che abbiamo accolto, dovrebbero portarci a (ri)scoprire che ogni frammento del nostro vivere - anche il più insignificante al nostro miope giudizio – è inzuppato della presenza trasformante di Dio. Ogni spazio e ogni luogo delle nostre giornate è tempo per incontrarLo, è un occasione per gustare la Sua presenza. La nostra vita di ogni giorno, la nostra umana quotidianità - quella in cui Dio sceglie di abitare - è il luogo e il tempo per scoprirlo vicino. (Più di quanto spossa immaginare...)
La sua presenza si nasconde tra le pratiche da sistemare sopra la scrivania, nello straccio umido della casalinga, nella mano callosa e robusta del falegname, nelle pareti di un ospedale conosciuto ormai come le proprie tasche, nelle verifiche da correggere... E’ qui che Lui si lascia scoprire e amare. E’ qui che Dio si fa compagno di cammino. Conosco uomini e donne che potrebbero parlare per ore della mistica dei fornelli, della spiritualità del trattore, della preghiera metropolitana e della contemplazione fra il bucato e il ferro da stiro!

In questo nuovo anno ripartiamo da Dio, da quel Dio che abita e riempie di senso e forza la nostra quotidianità.

Buona settimana!
Don Roberto