Omelia (04-01-2009)
LaParrocchia.it
Dalla sua pienezza tutto abbiamo ricevuto

"Mise la sua tenda in mezzo a noi" (Gv 1,14). La storia del Verbo nel mondo è quella di un nomade, delle sue avventure e delle sue disavventure. Un viandante che alla sera pianta la sua tenda ai bordi di un prato, per toglierla all'alba, scacciato dal proprietario, furibondo per aver trovato la propria terra occupata senza permesso. Il Verbo, fra gli uomini, non ha dove posare il capo. È presente nel mondo, e il mondo non lo conosce. Fin dall'inizio non c'è posto per lui nell'albergo.

Non è una luce che abbaglia. È "la luce vera". Quando gli uomini si incrociano, di notte, sui loro bolidi che sfrecciano via con tutti i fari accesi, si accecano senza illuminarsi. La luce vera, invece, è capace di attenuarsi. Non abbaglia, ma penetra nel cuore degli uomini, illumina le loro gioie e le loro pene, il loro lavoro e le loro giornate. E poi allieta le loro feste.

Se il Verbo avesse voluto affascinare con la sua luce, avrebbe scelto di essere folgore, astro, superstar, e non carne della nostra carne. Ma sapeva che la polvere negli occhi acceca, mentre gli uomini hanno bisogno di vedersi rivelati dalla luce vera dell'amore. Soltanto allora, anche se nati dalla carne e dal sangue, dal volere di una creatura di carne, possono rinascere da Dio, possono diventare figli di Dio. Perché "in principio era il Verbo", in Dio e rivolto verso Dio, capace di esprimere e di comunicare quel Dio che è lui stesso. Pieno di grazia e di verità, capace di stringere con noi un rapporto vivificante, che ci libera e ci salva.
Dalla sua pienezza tutto abbiamo ricevuto, per dire al mondo, a nostra volta, la parola che fa vivere. Questo è il natale.