Omelia (06-01-2009)
Omelie.org (bambini)


Quante volte abbiamo già ascoltato questa pagina del Vangelo! Non solo qui in Chiesa, ma anche in famiglia: quante volte, fin da piccolini, abbiamo ascoltato la storia del Magi che, seguendo la Stella, vanno in cerca di Gesù appena nato!
A volte, questo episodio è presentato quasi come una bella fiaba, un racconto di fantasia, una bella storia da ascoltare prima di addormentarsi.
Ma il viaggio dei Magi non è una fiaba: è una pagina autentica del Vangelo e oggi l’abbiamo appena riascoltata dalle parole dell’evangelista Matteo.
Proprio perché è un brano del Vangelo che conosciamo bene, sono certa che nessuno di noi farebbe fatica a raccontare a sua volta questo episodio.
Tutti sappiamo dei Magi che partono dall’Oriente perché hanno visto una stella speciale, una stella di straordinario splendore, e hanno capito che sta nascendo un Re, più potente di tutti gli altri.
Sappiamo che il loro viaggio è lungo, molto lungo, senza indicazioni che li aiutino a trovare la strada, ma solo con la guida della stella. Sappiamo che, arrivati proprio a Gerusalemme, non riescono più a vederla e, non sapendo dove andare e come fare, si rivolgono a Re Erode, perché pensano che di certo il sovrano saprà indicare loro dov’è questo grande Re che è nato.
Ma Erode non solo non sa nulla di questo evento, ma ne resta anche molto spaventato: se è nato un nuovo Re, lui rischia di perdere il suo potere!
Così si consulta con i Sommi Sacerdoti e indirizza i Magi verso Betlemme, perché le Scritture Sacre dicono che lì nascerà il Messia. È un’indicazione corretta, vera, ed Erode ha un piano crudele, nel dare le giuste informazioni ai Magi: vuole trovare il Re appena nato, per ucciderlo!
Ma si finge amico e raccomanda ai Magi di cercare il Bambino e poi di tornare a riferirgli esattamente dove stia, così che anche lui possa andare ad omaggiare il nuovo Re.
Finalmente, a Betlemme, i Magi vedono di nuovo la stella che li aveva spinti a partire: è ferma sopra la casa dove stanno Maria, Giuseppe e il Bambino Gesù.
Entrano e si inginocchiano davanti a questo Bambino, che se ne sta sereno in braccio a sua madre. Offrono i doni che hanno portato, doni preziosi, degni appunto di un Re: oro, incenso e mirra.
Probabilmente l’oro sarà stato offerto come gioielli e altri ornamenti.
L’incenso, a vederlo, sembra povera cosa, semplici granelli grigiastri o giallini: ma se buttati nel fuoco sprigionano un profumo intenso e soave, che avvolge ogni cosa. E i palazzi dei Re erano luoghi sempre profumati e accoglienti.
E poi c’è la mirra, un unguento, una specie di pomata pregiata, perché fatta con erbe rare. La mirra veniva usata soprattutto per ungere il corpo di un morto importante: aveva la capacità di profumarlo e di conservarlo nel tempo, e il corpo di un Re doveva resistere al tempo, durare oltre la morte.
Dopo aver onorato la famiglia di Maria e Giuseppe con la loro visita, dopo aver adorato il Bambino Gesù ed aver offerto i loro doni, i Magi ripartono per tornare a casa loro.
In sogno, vengono avvertiti da un angelo di non andare più da Erode, così i Magi prendono un’altra strada per tornare in Oriente.
E di loro non sapremo mai più niente.
Il racconto dei Vangeli si ferma qui e non sappiamo più nulla di questi uomini misteriosi.
Lungo il tempo, la fantasia della gente ha aggiunto molti altri dettagli a questo episodio.
Per esempio, solitamente si parla di tre Magi, ma in realtà il Vangelo non ci dice quanti sono, dice solo: "alcuni Magi vennero da oriente".
Se erano "alcuni" potevano essere anche più di tre e di sicuro hanno viaggiato con una carovana, non tre persone da sole per un viaggio tanto lungo!
Però ormai ci siamo abituati a vederne sempre tre, nei presepi, e i racconti fioriti intorno a questo episodio ci hanno tramandato anche il nome di questi tre personaggi: Baldassarre, Gaspare e Melchiorre.
Si chiamavano davvero così? Non lo sappiamo, e in fondo non è neppure così importante.
Così come non sappiamo se erano davvero dei Re.
Il Vangelo dice solo che erano dei Magi, non che erano dei Re.
E a proposito: cosa sono i Magi?
L’evangelista ne parla come se dovessimo saperlo esattamente, ma quando io ero bambina mi sono chiesta tante volte che cosa significasse questa parola! A parte quelli del Vangelo, voi avete mai sentito parlare di altri Magi? Io proprio no!
Così, quando sono cresciuta, ho cominciato a chiedere spiegazioni a chi aveva studiato bene la Bibbia e ne sapeva molto più di me.
Mi hanno spiegato che molto probabilmente la parola Magi indica dei Maghi.
Ma non dei maghi come Harry Potter, con una bacchetta dai poteri straordinari! E neppure dei maghi come quelli che fanno i giochi di prestigio!
I Magi di cui parla il Vangelo sono degli studiosi, astronomi probabilmente, uomini che conoscono il cielo e le stelle, e che quindi si sono accorti di una nuova stella, speciale, brillante, magari davvero una cometa.
Questi magi sono dei sapienti, non si accontentano di osservare quello che accade, ma riflettono, pensano, e si dicono che questo astro bellissimo e lucente, questa nuova stella che è apparsa, indica che sta avvenendo qualcosa di straordinario, di completamente nuovo.
Questi magi sono degli uomini coraggiosi, dal cuore limpido che dopo aver osservato e compreso che sta avvenendo qualcosa di grande, decidono di partire.
Non so voi, ma ogni anno, in questo giorno di festa, non posso fare a meno di restare profondamente stupita di fronte alla scelta dei Magi: partono per seguire una stella.
Scusate, ma se devo essere onesta, non credo che io avrei trovato il coraggio di partire!
Partire per un viaggio lungo, partire senza conoscere la destinazione, partire senza sapere quanto sarebbe durato il viaggio, né quali pericoli si possono incontrare, ...solo per seguire una stella!
Forse è perché sono un po’ fifona, ma resto proprio ammirata davanti a questi uomini, che di certo non erano dei ragazzini incoscienti, ma persone di una certa età, che lasciano tutto: i loro laboratori, i loro studi, la loro casa, la famiglia, gli amici... per seguire una stella!
Probabilmente si può spiegare questa loro decisione, solo se si pensa a quanto grande doveva essere il loro desiderio di incontrare il nuovo Re!
Quanto grande doveva essere il loro desiderio di vedere con i propri occhi, il Bimbo che, crescendo, cambierà la storia del mondo.
Non sanno ancora come sarà, cosa succederà, ma sono certi, sicurissimi, che qualcosa di straordinario è accaduto e loro vogliono parteciparvi, esserne parte.
Allora, in questo giorno di festa, vogliamo rivolgere un pensiero speciale a tutti quelli che stanno cercando Gesù e magari non lo sanno neppure!
Chissà quante persone al mondo non hanno mai sentito parlare del Signore Gesù, non sanno nulla di Lui, non conoscono il suo nome, vivono in posti molto lontani da qui, ma desiderano trovare Dio, desiderano incontrare il Signore!
Oggi, che celebriamo l’Epifania del Signore, cioè la manifestazione di Dio al mondo, preghiamo in modo speciale per i popoli che ancora non conoscono Gesù, ma che con cuore limpido desiderano incontrarlo!
Preghiamo perché trovino nella loro vita persone che li guidino fino a Gesù, come ha fatto la stella con i Magi.

Commento a cura di Daniela De Simeis