Omelia (07-01-2009) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su 1Gv 3,22 Dalla Parola del giorno "Carissimi, qualunque cosa chiediamo la riceviamo dal Padre, perché osserviamo i suoi comandamenti e facciamo quello che è gradito a Lui." Come vivere questa Parola? La pericope si apre con "amatissimi" (tale è il termine nell’originale greco) caldo di tenerezza grande. Poi viene confermato ciò che ci è stato detto sia da Gesù che dall’autore della lettera. Gesù ha detto: "Qualsiasi cosa chiederete nel mio nome la riceverete". L’autore di questa lettera ha scritto: "Se sappiamo che Dio ci ascolta qualora gli chiediamo qualcosa, sappiamo già di avere da Lui tutto ciò che gli abbiamo chiesto"(5,15). La solidità e la pace di una vita davvero umana e cristiana sta in questa fiducia che i venti delle prove e della tentazione non possono scuotere. Rimane, come sottofondo, una certezza-perno di tutto quello che Giovanni dice: "Noi amiamo perché Dio per primo ha amato noi" (4,19). La forza per vivere secondo quello che Dio vuole da noi (che è soprattutto il precetto dell’amore fraterno) ci viene da lì. Non ci stanchiamo di meditarlo, di assumerlo - dentro la nostra debolezza – come una garanzia di forza di coraggio nell’adempimento. Sì, allora si incontrano due adempimenti: quello di un Dio che tiene fede ad amarci, quello di noi che perseveriamo nell’amare i fratelli. Oggi riposo il mio cuore nella certezza che, se amo, anche in questo momento "sono generato da Dio" (4,7) e che in realtà il comandamento che tutto riassume è che io voglia bene al prossimo: quello simpatico e quello antipatico. Signore, dammi la consolazione di osservare questo tuo comandamento perché io dimori in te e Tu in me. La voce di un testimone Illuminato dallo Spirito/ battezzato dal fuoco/ chiunque tu sia: vergine, monaco, sacerdote/ tu sei trono di Dio, sei la dimora, sei lo strumento,/ sei la luce della Divinità. Divo Barsotti |