Omelia (06-01-2009) |
don Giovanni Berti |
Lontani e vicini Clicca qui per la vignetta della settimana. In questi giorni, ho seguito un gruppo di capi scout nella loro formazione. E’ stata l’occasione anche per riflettere sul cammino personale di fede che per gli scout dell’Agesci (Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani) è parte integrante dell’esperienza associativa. Essendo ancora nel periodo natalizio, durante la Messa, ho chiesto loro di allestire un presepe "spirituale". Ho messo ai piedi dell’altare il gruppo delle tre statuine di Maria, Giuseppe e Gesù mentre le altre statuine (pastori, pecorelle e i magi) le ho fatte mettere raggruppate da una parte. Dopo aver ascoltato il Vangelo, durante il tempo di silenzio, ho invitato ciascuno a prendere una delle statuine e a collocarla liberamente nello spazio attorno alla Sacra Famiglia in modo che questo simboleggiasse il proprio cammino di fede. C’è stato chi ha posto la propria statuina molto distante dalla scena, dicendo che questo rappresentava la distanza che in questo momento sente da tutto quello che riguarda la fede e gli insegnamenti della Chiesa. C’è chi ha collocato la statuina più vicino alla mangiatoia di Gesù, ma non troppo vicino, spiegando che questo rappresentava il desiderio di crescere nella fede, ma che sentiva di aver ancora molta strada per avvicinarsi. Un altro ha preso la propria statuina e l’ha collocata nascosta alla vista di tutti: la spiegazione era che per lui la fede è importante ma sono molte le barriere e ostacoli (persone, fatti...) che gli impediscono di avvicinarsi quanto vorrebbe. E’ stato davvero molto interessante costruire questo presepio di statuine di gesso seguendo, non una esigenza decorativa, ma il desiderio di entrare nella scena e sentirsi davvero coinvolti nell’Avvenimento della nascita di Gesù. In questi giorni in tutti i presepi allestiti nelle chiese e nelle case arrivano le ultime tre statuine che rappresentano i Magi che, secondo il racconto dell’Evangelista Matteo, da molto lontano arrivano anch’essi dove Gesù è nato. Il loro è davvero un lungo cammino che deve affrontare ostacoli e difficoltà di ogni genere, non ultima la freddezza religiosa degli abitanti di Gerusalemme (re e sacerdoti compresi) che sono così vicini fisicamente e contemporaneamente così lontani e incapaci di muoversi dalla loro posizione. Chissà che cosa li blocca... Forse è proprio la loro religiosità così sicura e arrogante che è imbalsamata in tradizioni e consuetudini che non gli permettono più di aprirsi a ciò che è nuovo e sconvolgente? Ci riconosciamo in questa immobilità "devota"? E se dovessimo anche noi collocare la nostra statuina nella scena del presepe, dove la metteremmo? Tra i giovani scout nessuno ha messo la statuina proprio davanti e vicino a Gesù con Maria e Giuseppe. Solo uno ha posto la propria pecorella a pochi centimetri, ma dietro al gruppo della Sacra Famiglia, non troppo in vista. Tutti, in un modo o nell’altro, hanno riconosciuto una certa distanza nel proprio cammino verso Gesù, evidenziando gli ostacoli dovuti alla propria impreparazione, ai propri sbagli e dubbi. Tutti hanno però anche riconosciuto un grande desiderio di avvicinarsi a Gesù riducendo il più possibile la distanza. I Magi, protagonisti del Vangelo in questa Solennità dell’Epifania, ci sono di stimolo nel cammino di avvicinamento. Sono gli ultimi ad arrivare nella scena, e arrivano da molto lontano (da fuori scena). Ma quando arrivano sono i più vicini ad esser collocati presso Gesù. Sembra davvero che niente li possa fermare, e credono che nulla possa ostacolare l’incontro con Colui di cui non conoscono molto ma che li attira tremendamente. Non sono ostacolati nell’avvicinarsi né dalla loro impreparazione e poca conoscenza religiosa e né dalla freddezza di Gerusalemme. Clicca qui per lasciare un commento. |