Omelia (10-01-2009) |
Monaci Benedettini Silvestrini |
Oggi si è adempiuta questa scrittura Gesù agisce e parla "con la potenza dello Spirito Santo". La sua fama si diffonde ovunque: molti cominciano a pensare che sia proprio Lui il Messia, molti credono che sia il Maestro, colui che insegna con autorità. Con questa potenza e con questo alone di consensi, Gesù a Nazaret, entra nella sinagoga, nel cuore stesso dell’ebraismo, per impartire una solenne lezione su come leggere con vera sapienza la scrittura sacra e le profezie in modo particolare. Il rotolo del libro, che viene porto a Gesù, recita questo passo di Isaia: "Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione, e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; per rimettere in libertà gli oppressi, e predicare un anno di grazia del Signore". Gesù non esita ad applicare a sé le parole del profeta. "Oggi si è adempiuta questa scrittura, che voi avete udito con i vostri orecchi". Già nel Battesimo di Gesù nelle acque del Giordano si era udita una voce dal cielo che proclamava Gesù Figlio di Dio: lo stesso Giovanni Battista aveva visto discendere su di Lui lo Spirito santo sotto forma di colomba. Gesù quindi aveva tutte le ragioni per dire lo Spirito del Signore e su di me, aveva ragione e definirsi il consacrato del Signore, già stava annunziando ai poveri la buona Novella, aveva già iniziato ad operare i suoi prodigi, aveva già annunziato l’avvento del Regno di Dio. Il misterioso legame tra il Vecchio e il Nuovo Testamento si snoda e si svela nella realtà del Cristo. Quanto promesso si adempie in pienezza, ciò che era profezia, ora è realtà. Una realtà ancora vivida ed operante nel Cristo vivo tra noi e in noi, viventi in Lui. |