Omelia (21-01-2009)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Melchisedek, re di Salem, sacerdote del Dio Altissimo, andò incontro ad Abramo [...] e lo benedisse[...]. Il suo nome tradotto significa re di giustizia, e anche re di Salem, cioè re di pace. Egli è senza padre, senza madre, senza genealogia, senza principio di giorni né fine di vita, fatto simile al Figlio di Dio e rimane sacerdote in eterno.

Come vivere questa Parola?
Queste affermazioni della prima lettura hanno molto peso per la nostra fede. L’autore infatti, nella figura di Melchisedek riconosce una prefigurazione del Cristo. Viene presentato come uno che è senza padre e senza madre. Nell’Antico Testamento, invece, per essere sacerdote era anzitutto necessario questo appartenere ad una famiglia sacerdotale e bisognava chiaramente conoscere i suoi dati: quando e dove era nato e la sua genealogia. Niente di tutto questo nella misteriosa figura di Melchisedek che, per di più, è detto "Re di pace e re di giustizia". Proprio quella che è l’identità del Cristo Risorto.
È bello pensare all’esultanza dei primi cristiani che, nella lettura attenta e approfondita dell’Antico Testamento, venivano scoprendo il delinearsi della figura di Cristo. Non solo nelle parole dei profeti, ma dentro la storia stessa che, proprio per questo, è tutta storia della salvezza. Dice bene S. Agostino: "Il Nuovo Testamento è nascosto nell’Antico; Cristo, venendo, illumina tutto l’Antico".

Oggi, nella mia pausa contemplativa, passerò del tempo a lodare e ringraziare. Lascerò che Gesù emerga in tutta la sua forza, Re di pace e di giustizia, nel mio vivere. E invocherò lo Spirito perché la mia fede sia sempre più motivata, diventando un continuo atto di fiducia in Gesù, sommo ed eterno sacerdote, l’unico e vero tramite tra me e il Padre. Verbalizzerò:

Gesù, mi fido di te; Tu sei l’unico mio bene!

Parole di un Papa
Per il cristiano non esiste alcuna mistica di un’unione diretta con Dio avulsa dalla storia, sganciata dall’evento Cristo.