Omelia (29-01-2009) |
Monaci Benedettini Silvestrini |
La risurrezione di Cristo apre i nuovi tempi Gesù, mediante la sua umanità trasfigurata dall’amore oblativo e dalla potenza di Dio, apre una nuova via di incontro con Dio per i credenti. L’esortazione fa leva sulle tre strutture fondamentali di ogni esistenza cristiana: la fede fiduciosa, quella connessa con il battesimo iniziale; la speranza certa, fondata sulla fedeltà di Dio; la carità sollecita, che si alimenta del reciproco sostegno comunitario e si traduce nelle opere di servizio fraterno. È un programma di vita cristiana sempre attuale e valido nella sua essenzialità, radicato nel nucleo della fede in cui si proclama Gesù Cristo, Figlio di Dio, unico mediatore della salvezza. Gesù ci ha aperto la strada verso la casa di Dio. Tocca a noi metterci in cammino, consapevoli, che dobbiamo essere degni della casa in cui siamo invitati. Là, alla fine dei tempi, ci incontreremo con Dio e vedremo il suo volto. Ci prepariamo a quel momento, facendo crescere in noi la fede, la speranza e la carità, che ci assimilano a Cristo. La similitudine della lampada, identificata nella tradizione biblica con la parola di Dio, nel contesto della raccolta di sentenze del vangelo di Marco, si riferisce all’annuncio missionario del vangelo. Con la morte e resurrezione di Gesù è iniziato il tempo della proclamazione pubblica e universale del mistero del regno di Dio, affidato ai discepoli storici di Gesù. Anzi, la condizione per continuare ed essere destinatari della parola che salva è la sua accoglienza e l’impegno a trasmetterla con fiducia e libertà. Questo è il primo frutto di quella parola seminata sulla terra buona. L’invito ad ascoltare e a capire la parola si traduce nell’appello ecclesiale ad attuarla e comunicarla. |