Omelia (01-02-2009)
padre Romeo Ballan
Missione: Vangelo e liberazione dal male

Riflessioni
"Dio è medico ed è anche medicina!",
ripeteva giustamente il santo cappuccino Leopoldo Mandic (1866-1942) ai suoi penitenti nel confessionale di Santa Croce a Padova. Parole in piena sintonia con il brano evangelico di oggi. Fin dall’inizio del suo Vangelo, Marco presenta Gesù come un personaggio straordinario nelle parole e nei gesti: un maestro che provoca stupore, perché insegna con autorità morale (v. 22), cioè con autorevolezza; un taumaturgo che con un semplice gesto e un ordine (‘taci, esci’) scaccia da un uomo lo spirito immondo (v. 25-26). Timore, sorpresa, fama, ammirazione, ma anche tante speranze, sono i sentimenti che quel nuovo Rabbi misterioso, convincente e poderoso, suscita nel cuore di tutti "subito dovunque" (v. 28). In tal modo, prende corpo in Gesù quel profeta ideale che Dio aveva promesso al suo popolo per mezzo di Mosè (I lettura). In poche linee, Marco mette le basi perché il catecumeno –e ogni cristiano- possa fare un progressivo cammino alla scoperta di Cristo, in un itinerario di ascolto e di ricerca, camminando dall’oscurità verso la luce, verso la Pasqua e la missione.

L’episodio dell’uomo posseduto da uno spirito impuro, che grida e si contorce, induce ad alcune riflessioni sull’esistenza degli spiriti del male che, in forme molteplici e drammatiche, tormentano le persone nel corpo, nella psicologia e nello spirito. È risaputo che alcune manifestazioni attribuite al diavolo, erano, e sono ancor oggi, malattie vere e proprie, anche se poco note. Questo fatto però non deve giustificare dei dubbi sull’esistenza dello spirito maligno o sulla azione negativa che tale spirito ha sulle persone. Negarlo sarebbe un’ingenuità, che servirebbe solo a favorire l’espansione del male nel mondo. I Vangeli ci presentano numerosi miracoli di Cristo su persone che erano vittime di mali strani di natura psicofisica. L’azione sanativa di Gesù abbraccia la persona in modo integrale: Egli cura, insieme, il corpo, la psiche e l’anima.

Per far fronte al male, al destino e alle forze negative in generale, tutti i popoli hanno fatto ricorso a mezzi come lo spiritismo, la divinazione, l’occultismo, affidandosi a maghi, stregoni, astrologi, fattucchieri, veggenti, indovini, oroscopi, ecc... Dio aveva già proibito queste pratiche al suo popolo (Dt 18,10-11). Perché si tratta, troppo spesso, di un oscuro mondo di imbrogli, che sfrutta –a cambio di lauti compensi economici- le paure, l’ingenuità, la credulità della gente, l’ignoranza su Dio, generando false consolazioni, seguite puntualmente da frustrazioni e disperazione. Secondo l’esperienza comune dei missionari che operano in varie parti del mondo, paure ed imbrogli sono segni tipici di paganesimo. Ma sono realtà che continuano a serpeggiare tra i cristiani, quando questi non sono del tutto convertiti interiormente: quando non hanno imparato, da un lato, ad accettare alcuni limiti connaturali alla vita umana e, dall’altro, ad affidarsi alla guida amorosa e provvidente del Padre della Vita. Spesso alcuni residui di paganesimo continuano a convivere in persone credenti, a volte anche in persone di vita consacrata.

Il cammino di conversione è necessario per tutti e dura tutta la vita, perché ogni persona umana nasce pagana, cioè non cristiana. Il cammino di conversione ricomincia con ogni persona che nasce: infatti, il Battesimo non è che l’inizio di un processo di crescita spirituale. La conversione cristiana consiste nella progressiva liberazione dalle paure, dagli idoli e da molteplici forme di falsità. Esponendosi senza veli alla verità del Vangelo, ogni persona fa esperienza e da prova della libertà interiore che scaturisce dall’adesione a Cristo. I santi sono le persone che, con la grazia divina, hanno raggiunto un maggior grado di liberazione dalle forme di paganesimo. Di fatto, l’adesione a Cristo genera la libertà, perché solo Lui è la verità che rende liberi (Gv 8,32; 14,6). (*)

La predicazione evangelizzatrice, pur sempre benevola e comprensiva verso le persone che sbagliano o sono inferme, deve essere forte e graffiante contro il male. Il fatto che l’indemoniato del Vangelo, se ne stia dapprima tranquillo nella sinagoga e, dopo l’insegnamento autorevole di Gesù, cominci a ribellarsi e a gridare contro di Lui (v. 22-24), invita a riflettere sulla forza ed autenticità della nostra predicazione. Questa non può essere indulgente o morbida verso il male, per paura di scomodare, ma deve scuotere le coscienze, stimolare le persone ad un cambio di vita e indicare il cammino che porta all’incontro vero con Dio e con i fratelli, nella comunità dei credenti in Cristo. Solo così l’annuncio missionario del Vangelo di Gesù esercita la sua forza liberante e salvatrice: scaccia i demoni, sana le ferite, rinnova e trasforma le persone dal didentro.


Parola del Papa
(*) "Chi ha scoperto Cristo deve portare altri verso di Lui. Una grande gioia non si può tenere per sé. Bisogna trasmetterla. In vaste parti del mondo esiste oggi una strana dimenticanza di Dio. Sembra che tutto vada ugualmente anche senza di Lui. Ma al tempo stesso esiste anche un sentimento di frustrazione, di insoddisfazione di tutto e di tutti... E così insieme con la dimenticanza di Dio esiste come un boom del religioso... Non di rado la religione diventa quasi un prodotto di consumo. Si sceglie quello che piace, e certuni sanno anche trarne un profitto. Ma la religione cercata alla maniera del ‘fai da te’ alla fin fine non ci aiuta. È comoda, ma nell'ora della crisi ci abbandona a noi stessi. Aiutate gli uomini a scoprire la vera stella che ci indica la strada: Gesù Cristo! Cerchiamo noi stessi di conoscerlo sempre meglio per poter in modo convincente guidare anche gli altri verso di Lui".
Benedetto XVI
Omelia durante la Giornata Mondiale della Gioventù, Colonia, 21.8.2005


Sui passi dei Missionari
- 1/2: Giornata per la Vita. Tema della CEI per il 2009: "La forza della vita nella sofferenza".
- 1/2: B. Luigi Variara (1875-1923), missionario salesiano, che visse fra i lebbrosi in Colombia.
- 2/2: Presentazione del Signore Gesù, proclamato come "salvezza preparata davanti a tutti i popoli, luce per illuminare le genti" (Lc 2,31-32). - Giornata della Vita Consacrata.
- 2/2: S. Giovanni Teofano Vénard (1829-1861), sacerdote della Società per le Missioni Estere di Parigi, martire ad Hanoi (Vietnam). Le sue lettere ispirarono anche S. Teresa di Lisieux nell’amore e dedizione per le missioni.
- 3/2: B. Maria E. Stollenwerk (+1900): assieme a S. Arnoldo Janssen e alla B. Stenmanns, fondò a Steyl (Olanda) la congregazione delle Missionarie Serve dello Spirito Santo.
- 4/2: S. Giovanni de Brito (1647-1693), gesuita portoghese, missionario e martire in India.
- 4/2: Nel 1794 ad Haiti è approvata la prima legge che abolisce la schiavitù in America Latina.
- 6/2: S. Paolo Miki, sacerdote gesuita giapponese, e 25 compagni (gesuiti, francescani e laici), martirizzati-crocifissi a Nagasaki (Giappone) il 5.2.1597).
- 6/2: S. Matteo Correa Magallanes (1866-1927), sacerdote messicano, martirizzato perché si rifiutò di rivelare il segreto della confessione.