Omelia (08-02-2009) |
padre Mimmo Castiglione |
E la notte, che non passa mai! In compagnia di Giobbe, fatica! E delle illusioni che beffeggiando sviano, regalando angoscia. E le notti insonni piene di dolore! E sul giaciglio veglia aspettando il giorno. Che termini non vede l’ora e coprirsi d’oblio. Intanto scorre il tempo, più stanco si ritrova, più bianco, con rughe al volto e carni contratte. Raggrinzito si spreme tedio, corrugato nasconde il volto. Più non si riconosce. Ed è rimpianto del nulla. E desiderio della fine! Assalito si difende, per non soccombere. Insegue tregua. A sera chiede se l’indomani troverà riposo. Se s’avvierà senza ritorno! E Tu? Tu solitario non fuggi, nel silenzio rifletti. Ti si troverà comunque, quando ti si verrà a cercare! Prima, l’annuncio in sinagoga. E l’espulsione dei demoni. Dopo, la cura dei malati. E poi Gesù solitario prega. Chinato a compatire dolore e lenire sofferenze, non ci hai però spiegato il senso. Aspetteremo un tuo pronunciamento in appresso, dalla croce. Ma anche lì, niente! Rimane a noi il compito d’interpretare. Non è facile. Non sempre ci azzecchiamo! Continua il programma battesimale cresimale di Gesù, pieno di Spirito Santo. Cafarnao. Di sabato. Di mattina nel luogo sacro. A mezza giornata il miracolo. A sera riceve folla e Medico therapéuô guarisce. La notte fino all’alba isolato prega. Uscito (dal seno del Padre) dalla sinagoga, Gesù di certo sollecitato, si reca a casa di Simone e Andrea, con Giacomo e Giovanni: i primi quattro. S’accosta, s’avvicina alla suocera di Pietro febbricitante. Probabilmente prega il Padre imponendole le mani. Poi prendendo le sue mani l’alza, la solleva, e la guarisce. S’anticipa così vittoria sulla morte! Risorta dalla malattia, ricambia grata e serve il pranzo: atto sacro! Quando si è ricevuto, nasce spontaneo dare, per accogliere ancora. Segue discepola, stando! Di lei, non sappiamo altro! Inconcepibile per un rabbino servire una donna, eppure! Inammissibile per un rabbino farsi servire da una donna, eppure! Il Maestro di Galilea sovverte le norme dando il giusto ordine delle cose! Non è importante dominare, ma servire. Non è indegno per l’uomo amare, anzi, l’onora. Qualifica il discepolo, se vuol’essere alla Sua sequela. A sera, finito il riposo sabbatico, quando comincia il buio e il cuore teme e gli occhi non vedono e la mente si confonde, comincia la processione. Tanti vanno da Gesù per ricevere conforto e guarigione. Gesù solleva le menti alla fiducia, alza i cuori alla speranza. All’alba, quando ancora è buio e non si vede, Gesù va a pregare. Solo! Dall’affanno e dal dolore non si lascia sopraffare! Accoglie luce, progetti ed il futuro. Riceve forza per affrontare la fatica l’indomani. Ritorna! Invocano i discepoli, tutti ti cercano. Ma tu esiti. Libertà interiore! Non resti soggiogato dal successo. Non soggiaci all’entusiasmo di quanti ti acclamano. Solidale non fai spettacolo. Nessun giudizio affrettato, per ora. Bisogna aspettare la fine per capire. Intanto è certo, desideri uscire per andare oltre. Esisti anche per quanti sono altrove. Come me! Maestro itinerante, sempre in cammino, insegnami la via. PREGHIERA Pietà di me Signore, che sono ingrato, non t’ho servito, non ho donato, non t’ho pensato. Pietà della mia pigrizia. Pietà per tutte quelle volte che mi son fermato dove più mi piaceva e conveniva, e non sono andato! |