Omelia (08-02-2009)
padre Paul Devreux


Da cosa ci salva Gesù?

Gesù, uscito dalla sinagoga, si reca in casa di Pietro, che non sa che sua suocera è ammalata; non vi porterebbe quattro ospiti e non si sarebbe assentato se lo sapesse.
Come vive questa assenza, proprio nel momento del bisogno, la moglie di Pietro?
Come reagisce quando lo vede tornare per giunta con quattro ospiti da sfamare?
Come sempre, è Gesù che risolve la situazione, venendo incontro ai loro bisogni.
Ma le notizie volano sicché la sera, tutta la città è davanti casa con i suoi malati. Gesù cerca di aiutare tutti.
Di buon mattino Gesù si ritira a pregare perché ha bisogno di decidere cosa è meglio fare.
Decide che deve rimettersi in cammino per andare a predicare. Avrebbe anche potuto fermarsi a Cafàrnao, per aiutare tutti i malati che avrebbero continuato a portargli. Sarebbe sicuramente stata una cosa buona. Sarebbe nato un luogo prezioso per tutti, come un santuario e un ospedale, come a san Giovanni Rotondo. Perché partire? Perché non rimandare la partenza?
I discepoli gli fanno queste domande, quando lo trovano. Loro sono entusiasti di ciò che Gesù ha fatto la sera prima. Inoltre, vedendo la folla che cerca Gesù, la tranquillizzano, promettendo di riportarglielo al più presto.

Deve essere stato duro per Gesù deluderli, e anche per loro ubbidire e partire, senza tornare a dare spiegazioni a quelle persone che aspettano.
Perché Gesù fa questa scelta? Rispondiamo con un’altra domanda: qual è il bisogno dell’uomo?
Davanti all’urgenza della malattia non si discute: il malato va aiutato, e Gesù lo fa. Però, una volta guarito, che cosa può dare significato alla sua vita?

Gesù fa la scelta di dare la priorità all’annuncio perché vuole rivelare Dio Padre. Gesù vuole fare conoscere il vero volto di suo padre, perché sa che questa è la cosa che più di tutte può aiutare l’uomo a vivere. Infatti tante volte si dice che Gesù viene a salvarci, ma non sempre è chiaro da cosa o da chi viene a salvarci. Anzitutto dal nulla, dal non sapere da dove veniamo e dove andiamo. Rivelandoci il Padre ci dona di scoprirci figli e di avere un futuro. Inoltre vuole salvarci da ogni immagine distorta di questo Dio. Se si fermasse, farebbe un gran servizio; ma la sete di guarigioni della gente lo assorbirebbe totalmente e non avrebbe più spazio per l’annuncio.

Gesù riparte e io gli domando di pregare per me, affinché io possa discernere qual è il mio bisogno, senza lasciarmi continuamente prendere dalle urgenze del momento.
Quel giorno Gesù ha capito che il suo bisogno era quello di appartarsi a pregare, per poi fare la scelta più giusta, e ha trovato sia il tempo che il luogo per farlo.
Signore liberami dalla tentazione di limitarmi a dire "beato te!", e insegnami a farlo anch'io.