Omelia (10-02-2009)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
"Dio benedisse il settimo giorno e lo consacrò."

Come vivere questa Parola?
Il primo racconto della creazione scandisce i vari interventi divini con il richiamo al ritmico susseguirsi di sera e mattino, evocativo di una realtà soggetta al divenire e al limite.
Ora il discorso cambia: il settimo giorno, consacrato dal riposo di Dio, si apre su un orizzonte che non conosce la parola fine; manca, infatti, il riferimento alla sera che verrebbe a concluderlo. Affiora alla mente il richiamo dell’Apocalisse a un giorno eterno, da cui è bandita totalmente la notte (cf Ap 21,25), perché il Sole del Risorto che lo illumina non tramonterà mai più.
Sì, la storia corre verso una pienezza che rappresenta la meta e il senso ultimo del nostro incedere. Non il nulla, di cui le tenebre notturne sono evocative, ma la luminosità radiosa del ‘settimo giorno’ ci attende, anzi già ci avvolge, perché Cristo lo ha inaugurato con la sua resurrezione.
L’opera creatrice di Dio, che continua nell’oggi, trova qui, nell’evento pasquale, il suo coronamento.
A queste sublimi realtà ci richiama il giorno festivo della domenica che il cristiano è chiamato a dedicare in modo particolare al culto di Dio, ma anche al gioioso intreccio di relazioni fraterne e a un distensivo contatto con la natura.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, rifletterò su come vivo la pausa festiva. Mi chiedo: è veramente per me l’occasione per partecipare al ‘riposo di Dio’, entrando in quello sguardo contemplativo e benedicente che sosta sulle meraviglie del creato e, più ancora, sull’opera redentiva?

Donami, Signore, la consapevolezza che ‘il riposo del settimo giorno’ non è una meta che si pone al termine della vita, ma una realtà presente in cui sono chiamato ad entrare, vivendo già fin d’ora da risorto in Cristo e con Cristo.

La voce di un martire
Il cristiano che santifica la domenica può trovare in questo riposo domenicale un riflesso e una promessa del riposo eterno presso il Creatore, il Redentore, Colui che porta a compimento il mondo.
Dietrich Bonhoeffer