Omelia (16-02-2009) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Caino disse al fratello Abele: «Andiamo in campagna!». Mentre erano in campagna, Caino alzò la mano contro il fratello Abele e lo uccise. Allora il Signore disse a Caino: «Dov’è Abele tuo fratello?». Egli rispose: «Non lo so. Sono forse il guardiano di mio fratello?». Riprese: «Che hai fatto? La voce del sangue di tuo fratello grida a me dal suolo!» Come vivere questa Parola? La fraternità sarebbe stata facile oltre che bella, se non fosse stato perturbato il rapporto con Dio Padre. Questo racconto delle origini ci dice, in note di tragico realismo, com’è subito nata la divisione e com’è germogliata dal cuore malvagio di Caino la violenza, l’omicidio. A commento di questo, nella sua prima lettera, S. Giovanni dice: "Caino era dal maligno e uccise il fratello. E per quale motivo l’uccise? Perché le sue opere erano malvagie, mentre quelle del fratello erano giuste" (1 Gv 3,12). Tutto qui! Un cuore malvagio è un cuore che ha dato campo libero a tutto il proliferare d’egoismo che il peccato originale tende a far regnare in noi. L’egoismo, spesso in modo subdolo (senza che noi stessi lo ammettiamo) germoglia invidia, cioè non sopporta che gli altri abbiano splendidi doni o più approvazioni, più successo di noi. E l’invidia, mascherata dalle più diverse razionalizzazioni, è capace di tutte le violenze (anche psicologiche) possibili. "Chi non ama - ha detto ancora S. Giovanni – rimane nella morte". Oggi, rientrerò al cuore valendomi di un’altra espressione di S. Giovanni: "Noi sappiamo d’essere passati dalla morte alla vita perché amiamo". Invocherò lo Spirito perché faccia luce sui sentimenti anche più celati nelle profondità interiori. Pregherò: Infondimi amore nel cuore, e togli da me tutto ciò che è impedimento ad amare. La voce di un antico Padre Come uno che semina nel mare e spera di mietere è colui che prega in preda all’invidia. Isacco di Ninive |