Omelia (25-02-2009)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Matteo 4,17-18

Dalla Parola del giorno
Tu invece, quando digiuni, profumati la testa e lavati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo tuo Padre che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà".

Come vivere questa Parola?
Benedetto XVI, nella proposta per la Quaresima di quest’anno sottolinea il valore del digiuno riportando questa tradizione già esistente nel Primo Testamento e anche in seguito, come caratteristica di Cristo e della Chiesa primitiva. "Ai giorni nostri- osserva il Papa- la pratica del digiuno pare aver perso un po' della sua valenza spirituale e aver acquistato piuttosto, in una cultura segnata dalla ricerca del benessere materiale, il valore di una misura terapeutica per la cura del proprio corpo. Digiunare giova certamente al benessere fisico, ma per i credenti è in primo luogo una "terapia" per curare tutto ciò che impedisce loro di conformare se stessi alla volontà di Dio".
Questa pratica fa bene a chi la osserva e anche, ricorda il Santo Padre, ci fa attenti alla situazione di povertà dei fratelli e delle sorelle nel mondo. Soprattutto in questo tempo di crisi in cui statistiche spaventose ci rivelano che ogni 6 secondi un bambino muore per fame, s’impone alla nostra vita uno stile più energico di sobrietà. Scegliendo di rinunciare a qualcosa per aiutare gli altri, dimostriamo di avere cuore e cura per chi è povero e soffre. Per questo, Benedetto XVI invita le parrocchie e tutta la comunità cristiana ad "intensificare in Quaresima la pratica del digiuno personale e comunitario, coltivando altresì l'ascolto della Parola di Dio, la preghiera e l'elemosina".
E tutto questo, come ci sollecita il Vangelo, con gioia e umiltà, senza vanagloria. La penitenza evangelica è sorgente di ‘perfetta letizia’. Perché, come dice san Basilio il Grande. "Il digiuno è occasione di letizia. Come infatti la sete rende dolce la bevanda e la fame rende appetitosa la mensa, così il digiuno condisce il piacere dei cibi".

Oggi, pregherò aiutandomi con le parole di Simeone il Nuovo Teologo:

"Abbi pietà, e la preghiera che invio esaudisci: non irritarti, non distogliere da me il tuo volto, insegnami a compiere il tuo divino volere, poiché non chiedo che si faccia la volontà mia, bensì la tua, e che servirti io possa, o Misericordioso"!

La voce di uno studioso contemporaneo
Le mie mani, coperte di cenere, / segnate dal mio peccato e da fallimenti, / davanti a te, Signore, io le apro, / perché ridiventino capaci di costruire / e perché tu ne cancelli la sporcizia.
Le mie mani, avvinghiate ai mie possessi e alle mie idee già assodate, / davanti a te, o Signore, io le apro: perché lascino andare i miei tesori...
Charles Singer