Omelia (01-03-2009)
Omelie.org (bambini)


Mercoledì scorso, con il segno dell’imposizione delle Ceneri, siamo entrati nel Tempo di Quaresima: ce ne accorgiamo dal colore dei paramenti, dall’assenza di fiori sull’altare, dal non aver cantato l’Alleluia prima del Vangelo.
Tutti questi segni ci dicono che è un tempo importante, ma non vorrei che sembrasse un tempo di tristezza, di musi lunghi, di facce scure!
No, la Quaresima non è un periodo cupo e faticoso, ma è il tempo in cui la Parola di Dio ci aiuta a riscoprire tutto l’amore che il Padre Buono ha verso l’umanità, verso ciascuno di noi, personalmente.
È un amore che è da sempre e dura per sempre.
È un amore così grande, immenso, profondissimo, che non teme nulla, non ha paura di niente, neppure della Croce, neppure della morte!
Quello che occorre per vivere bene la Quaresima non è la tristezza, ma la serietà, cioè la capacità di guardarsi dentro con verità e riconoscere tutte le volte in cui non abbiamo saputo rispondere all’amore di Dio.
Occorre serietà per renderci conto di quando, questo amore meraviglioso, lo abbiamo dato per scontato, ovvio, normale; oppure per renderci conto di quando abbiamo fatto finta di niente di fronte all’impegno che questo amore ci chiedeva.
Fare questo percorso, significa vivere davvero bene la Quaresima.
Riconoscere l’amore sconfinato di Dio, guardarsi dentro e vedere come stiamo rispondendo a questo amore, significa vivere bene la Quaresima.
Per questo cammino non occorre tristezza: occorre serietà.
Mi sembra che tutti quanti, qui, siamo capaci di questa serietà: siamo quindi pronti ad avviarci nel modo migliore in questo tempo speciale, in questo dono prezioso, che la Chiesa ci regala, anno dopo anno.
Naturalmente, ad accompagnarci nel cammino della Quaresima, ci sarà come sempre la Parola di Dio! Le letture delle 5 domeniche, che ci guidano alla Settimana Santa, hanno uno splendido filo conduttore: la parola alleanza.
La prima lettura di ogni domenica, da oggi e per le prossime 4 settimane, avrà sempre come sfondo l’alleanza di Dio con l’umanità.
Ma che cos’è un’alleanza?
È un patto, una promessa, un giuramento di reciproca fiducia. L’alleanza ha sempre bisogno di due persone che si fidano l’una dell’altra e che si dicono: "Tu potrai sempre contare su di me ed io potrò sempre contare su di te".
Tutti noi ci scambiamo, nella vita, delle alleanze, dei patti di fiducia: tra amici, tra genitori e figli, tra marito e moglie, tra due soci in affari, tra compagni di squadra...
Sono tante le relazioni personali che ci fanno sentire in alleanza, in unione con altri, di cui ci fidiamo pienamente, su cui sentiamo di poter contare.
Una caratteristica dell’alleanza è che mette le persone che ne fanno parte, sullo stesso piano: gli alleati hanno tutti la stessa dignità, non c’è uno più bravo e l’altro meno, uno più affidabile e l’altro meno. Chi fa parte dell’alleanza sa che può fidarsi del suo alleato e sa che il suo alleato si fida di lui o di lei.
Pensiamoci un istante: Dio fa tutto questo con noi!
Lui che è il Signore del mondo, Lui che è il creatore di tutto ciò che esiste, Lui che ci ha chiamato alla vita, Lui che non ha bisogno di nulla e di nessuno, ci sceglie per stringere con noi un patto d’alleanza!
Dio Padre cerca l’umanità per dirle: "Mi fido di te e so che posso contare su di te"!
Ci mette sul suo stesso piano e ci considera affidabili come se stesso!
Questo è stupendo, è un’altra di quelle meravigliose trovate che solo l’amore di Dio ha saputo inventare!
Durante questa Quaresima, domenica dopo domenica, ripercorreremo proprio il cammino di questa alleanza d’amore che il Signore Dio ha voluto stringere con l’umanità.
Cominciamo subito, allora, andando a riguardare insieme la prima lettura: è tratta dal libro di Genesi e ci racconta l’alleanza che Dio stabilisce con Noè, dopo il diluvio.
La terra è stata devastata da questa pioggia che sembrava non finire mai: l’acqua ha sommerso ogni cosa, sembrava la fine del mondo, ma un piccolo gruppo di uomini e donne fedeli a Dio, è salvo.
Nell’arca preparata da Noè, hanno trovato riparo i suoi familiari e anche gli animali.
In una terra nuova, ripulita dal diluvio, sta per cominciare una nuova storia per l’umanità. Ed ecco che il Signore Dio parla a Noè e ai figli del patriarca che sono insieme a lui: "Quanto a me, ecco io stabilisco la mia alleanza con voi e con i vostri discendenti dopo di voi, con ogni essere vivente che è con voi, uccelli, bestiame e animali selvatici, con tutti gli animali che sono usciti dall’arca, con tutti gli animali della terra. Io stabilisco la mia alleanza con voi: non sarà più distrutta alcuna carne dalle acque del diluvio, né il diluvio devasterà più la terra."
Oh, questo è un particolare interessante!
Questa alleanza, subito dopo il diluvio, non è rivolta solo all’umanità: è rivolta a tutta la creazione, a tutto ciò che sulla Terra è stato posto dalla fantasia di Dio: uccelli, bestiame, animali selvatici. Non solo: la stessa Terra non sarà più devastata da un pericolo così grande e tremendo, mai più!
È stato Dio a creare ogni cosa, quindi potrebbe dire: vi ho creato io, siete mia proprietà. Punto e basta.
E invece, il Signore di tutto ciò che esiste, non vuole fare la parte di chi comanda: vuole essere l’amico, l’alleato, quello che si mette sullo stesso piano e dice: facciamo un patto!
Le parole con cui prosegue questo patto di alleanza sono davvero belle e commoventi: "Questo è il segno dell’alleanza, che io pongo tra me e voi e ogni essere vivente che è con voi, per tutte le generazioni future. Pongo il mio arco sulle nubi, perché sia il segno dell’alleanza tra me e la terra."
Quindi, prima di tutto Dio dice che questa alleanza non è una cosa che riguarda solo quelli che sono riuniti in quel momento: non è un’alleanza legata a Noé e alla sua famiglia. Il patto di fiducia e d’amore che Dio sta stringendo è rivolto a ogni essere vivente per tutte le generazioni future!
Riguarda anche noi! Siamo anche noi eredi di quella stessa alleanza!
Dio, che è Signore del Tempo e dell’Eternità può offrire un’alleanza che non ha limiti, che è senza fine, che si apre al futuro e abbraccia tutti quelli che verranno dopo Noè, fino a noi. E, naturalmente, riguarderà poi coloro che verranno dopo di noi!
Non solo: questa alleanza viene confermata da un segno visibile, uno dei più belli che ci siano in Natura: l’arcobaleno.
Questo arco colorato, che appare nel cielo quando il sole si affaccia dopo la pioggia e la sua luce si rifrange nelle goccioline d’acqua ancora sospese nell’aria, diventa il segno luminoso dell’alleanza che Dio sta proponendo a tutta la creazione.
Ogni volta che ci capita di vedere l’arcobaleno, ricordiamoci di questa alleanza che Dio ha stretto con Noé e rallegriamoci, perché quella promessa antica di mille e mille anni, continua a compiersi ancora: il Padre Buono non smette di prendersi cura di tutto il creato, giorno dopo giorno, con immenso amore!
Ma non aspettiamo di vedere l’arcobaleno per ricordarcene!
In questa prima settimana di Quaresima può essere un bellissimo impegno quello di ringraziare ogni mattina il Signore Dio per il nuovo giorno che ci dona, proprio come effetto di quella alleanza profonda stretta al tempo di Noè.
Se anche capitasse, durante questa settimana, di avere momenti di scoraggiamento, di difficoltà, situazioni in cui ci sembra di non farcela, diciamo a noi stessi che siamo parte dell’alleanza che il Signore Dio ha voluto stabilire anche con noi.
Pensiamo a quanta fiducia Egli ripone in noi, fino al punto da dire: "So di poter contare su di te!"
Come possiamo scoraggiarci o abbatterci, quando sappiamo di poter contare su di Lui? Abbiamo Dio come nostro alleato d’amore: chi o che cosa ci può spaventare?
Fidiamoci di Lui ed ogni nostra giornata sarà luminosa e colorata, come un arcobaleno!

Commento a cura di Daniela De Simeis