Omelia (02-03-2009) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su Matteo 25,45 Dalla Parola del giorno "Ogni volta che avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli l’avete fatto a me." Come vivere questa Parola? È bello che, proprio all’inizio della quaresima, la Parola s’incentri nel messaggio cuore di tutto il vangelo che – non dimentichiamolo! – è lieta notizia di salvezza. In opposizione a certe interpretazioni della prassi quaresimale medioevale, la Parola non ci scaraventa su strade che si oppongono alla sanità del corpo. Ci insegna invece il precetto per eccellenza: quello dell’amore più grande, perché riconosce nel prossimo lo stesso Signore. Sì, quello che veniamo facendo ai più piccoli, cioè ai deboli e fragili (e anche forse ai meno amabili). dei nostri fratelli, Gesù ci dice che – di fatto – lo facciamo a Lui, alla sua adorabile persona. D’altro canto, se vogliamo essere concreti, dobbiamo ammettere che quel ‘nodo tortuoso e aggrovigliato’ che sono le nostre inclinazioni impastate d’egoismo (cfr. S. Agostino) c’impedisce proprio questo: l’impegno ad amare con gioia e larghezza di cuore. Ecco perché torna alla ribalta la salutare pratica del digiuno raccomandata dai Padri della Chiesa e vissuta in quaresima con particolare fervore. Il Papa nel suo recente messaggio dice: "Privarsi del cibo materiale che nutre il corpo facilita un’interiore disposizione ad ascoltare Cristo e a nutrirsi della sua Parola di salvezza". Il Papa ancora asserisce che "la fedele pratica del digiuno contribuisce a conferire unità alla persona: corpo e anima". Oggi, nella mia pausa contemplativa, mi soffermo a cogliere questo stretto nesso: tra la gioia profonda di poter nutrire lo stesso Gesù "nel più piccolo" e l’astenermi da un cibo che spesso, sulla mia mensa, è in sovrappiù. Signore, grazie, infinitamente grazie per il tuo esserti identificato ai miei fratelli più indigenti e per avermi indicato come soccorrerti con la pratica quaresimale del digiuno. La voce del Papa La Quaresima potrebbe essere un’occasione opportuna per [...] valorizzare il significato autentico e perenne di quest’antica pratica penitenziale [del digiuno], che può aiutarci a mortificare il nostro egoismo e ad aprire il cuore all’amore di Dio e del prossimo, primo e sommo comandamento della nuova Legge e compendio di tutto il Vangelo. Benedetto XVI |