Omelia (05-03-2009)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Matteo 7,9-11

Dalla Parola del giorno
"Chi tra di voi al figlio che gli chiede un pane darà una pietra? O se gli chiede un pesce, darà una serpe? Se voi dunque che siete cattivi sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro che è nei cieli darà cose buone a quelli che gliele domandano!"

Come vivere questa Parola?
Di nuovo un insegnamento sulla preghiera profondamente inserito in quel ‘sentire umano’ che è tipico di Gesù: il Figlio dell’Altissimo ma uomo fino in fondo.
Qui tocca le corde più profonde della paternità con una domanda volutamente retorica che mette KO ogni possibilità di fraintendere. Tu a un prossimo (così prossimo da essere tuo figlio!) ti guarderesti bene dal non dare quel che ti chiede per il suo elementare benessere. E dunque, quel Padre, che è anche Madre, che è il TUTTO-AMORE della creazione e della redenzione, assolutamente non può trattenersi dal dare quel che è più necessario per il bene di noi, sue creature e figli nel Figlio.
Nella registrazione dell’evangelista Luca la promessa è ancora più completa e incoraggiante. "Se voi che siete cattivi sapete dare cose buone ai vostri figli quanto più il Padre vostro darà lo Spirito Santo a chi glielo chiede".
Ecco, qui tocchiamo la profondità del tema riguardante la preghiera. In effetti, non solo per pregare veramente ma per vivere la nostra fede cristiana e amare anche quelli che a volte pare ti trattino proprio male, non basta assolutamente lo sforzo del nostro piccolo amore umano. Occorre la forza di Colui che è Amore-Persona.

E dunque, in questo quieto raccogliermi pur col cuore forse ferito, la consolazione è sapere che posso chiedere lo Spirito Santo e che, se lo chiedo con fede (che è vera fiducia), l’otterrò sicuramente. E mi è gioia riposare in questa certezza.

Signore, a questa tua promessa mi appoggio. Concedimi lo Spirito Santo. Con Lui e in Lui sarò nuovo e sereno e coraggioso nelle difficoltà del vivere relazionandomi con chi è tanto diverso da come lo vorrei.

La voce di un filosofo
Il punto di appoggio di Archimede per questo mondo è una cella di preghiera, dove un vero orante prega in tutta sincerità; ed egli solleverà la terra. Sì, se esistesse questo orante e la sua vera preghiera, quando chiude la porta, è incredibile quello che egli potrebbe fare.
Soren Kierkegaard