Omelia (26-03-2009)
Monaci Benedettini Silvestrini
Cristo è la Verità

È arduo proclamare la verità a chi non vuole intenderla. Diventa motivo di interiore sofferenza quando c’è la consapevolezza che l’annuncio da dare viene da Dio stesso, è un suo mandato da adempiere, è un annuncio di universale salvezza ed è sdegnosamente rifiutato dai destinatari. Gesù sperimenta tutto questo nei confronti dei suoi avversari e nei confronti degli increduli di ogni tempo. Egli proclamerà al mondo: "La verità vi farà liberi", egli è consapevole di dover ridare la verità al mondo, non rifiuta di pagare a prezzo della vita l’affermazione della verità. Il Padre gli rende testimonianza: lo ha proclamato suo Figlio e ha detto agli uomini di ascoltarlo. Anche quella voce inconfutabile per molti è diventata voce nel deserto. Egli comunque non cesserà mai di affermare di essere venuto a compiere la volontà del Padre e non la propria. Dice ancora che ciò che rivela agli uomini sono le stesse verità di Dio, dichiara di non cercare la propria gloria, ma quella del Padre suo; si affida alla sua testimonianza e alle opere che egli compie nel suo nome. Ci sono tutti gli elementi per fugare ogni dubbio, eppure i Giudei si ostinano nella loro incredulità e anzi accrescono la loro avversione per Cristo e cominciano ad ordire verso di Lui trame di morte. Cristo ci mostra e ci rivela il vero Volto di Dio, nelle sue parole ascoltiamo la sua stessa voce, la voce dell’Onnipotente. È urgente però credere in quelle parole e rimirare quel Volto con la luce radiosa della fede. Occorre andare a Lui per avere in noi la luce vera. La stessa scrittura sacra ci risulterà oscura se la volgiamo leggere al di fuori del contesto della venuta del Salvatore. In quell’evento tutto converge e quell’evento tutto spiega. Ma come è possibile credere se prendiamo gloria gli uni dagli altri? Tutto deve volgere alla gloria di Dio per la nostra santificazione.