Omelia (05-04-2009)
don Remigio Menegatti
Mio Dio, mio Dio, perchè mi hai abbandonato?

PREGHIERA DI COLLETTA
O Dio onnipotente ed eterno, che hai dato come modello agli uomini il Cristo tuo Figlio, nostro Salvatore, fatto uomo e umiliato fino alla morte di croce, fa' che abbiamo sempre presente il grande insegnamento della sua passione, per partecipare alla gloria della risurrezione. Egli è Dio...

Dio onnipotente ed eterno
Il Signore Dio mi assiste, per questo non resto svergognato, per questo rendo la mia faccia dura come pietra, sapendo di non restare confuso. Isaia, come ogni profeta, sa bene che Dio non abbandona il suo eletto, anche quando sperimenta il rifiuto e la violenza
«Ha salvato altri e non può salvare se stesso! Il Cristo, il re d’Israele, scenda ora dalla croce, perché vediamo e crediamo!» Chi sta sotto la croce mette in discussione la fedeltà di Dio, e sfida Gesù ricordando i suoi gesti di amore, amore da cui sembra lui stesso escluso. «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?» anche le parole di Gesù potrebbero confermare questa delusione e abbandono; in realtà sono l’inizio di un salmo che rilegge la storia di fedeltà di Dio e proclama la sua potenza.
Ho fiducia che Dio è fedele nonostante le sofferenze e le prove a cui sono sottoposto? Ho scoperto che lui mi ascolta quando lo invoco con fede?

fatto uomo e umiliato fino alla morte di croce
Ho presentato il mio dorso ai flagellatori, le mie guance a coloro che mi strappavano la barba; non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi. Le parole del profeta sono rilette nella liturgia alla luce delle umiliazioni subite da Gesù, Dio fatto uomo e solidale con gli uomini fino alla più profonda umiliazione: il rifiuto dei suoi che si evidenzia in una serie di gesti che l’evangelista annota con tenerezza e dolore:
- intrecciarono una corona di spine e gliela misero attorno al capo
- lo spogliarono della porpora e gli fecero indossare le sue vesti, poi lo condussero fuori per crocifiggerlo
- Erano le nove del mattino quando lo crocifissero
- anche i capi dei sacerdoti, con gli scribi, fra loro si facevano beffe di lui
- anche quelli che erano stati crocifissi con lui lo insultavano

Una lunga serie di umiliazioni in cui le tenebre mostrano di non accettare la Luce, fino alla conclusione: Gesù, dando un forte grido, spirò una fine che è inizio di una nuova speranza, visibile solo a chi si accosta con fede
Avverto la gioia di vivere anch’io all’interno di questa storia di salvezza? Sono fedele all’alleanza del Padre?

grande insegnamento della sua passione, per partecipare alla gloria della risurrezione
Il Signore Dio mi ha dato una lingua da discepolo, perché io sappia indirizzare una parola allo sfiduciato ... sapendo di non restare confuso il profeta non tiene per sé la scoperta della fedeltà di Dio: il suo compito è quello di condividere con tutti la sua "bella notizia" il centurione, che si trovava di fronte a lui, avendolo visto spirare in quel modo, disse: «Davvero quest’uomo era Figlio di Dio!» uno straniero, pagano, un invasore, un dominatore è il primo annunciatore che non si può separare passione e risurrezione, e la vittoria di Dio passa attraverso il dono totale; la notte del dolore annuncia già l’alba della liberazione
Vivo il mistero della Croce di Cristo come salvezza, dono, o disfatta, ignominia? Credo nella risurrezione, di Cristo e di chi crede in lui?

PREGHIERA CONCLUSIVA
Padre, che dimostri la tua onnipotenza proprio nella croce del tuo Figlio. Lo hai donato a noi rendendolo solidale fino alla morte di croce. Aiutaci a riconoscere nella sua apparente sconfitta la piena vittoria della tua bontà, per poterti dire con fede le parole ch ci confermano che tu sei Padre nostro che sei nei cieli...